Primarie Pd, Arezzo da capitale renziana a penultima in Toscana
con i 35.260 elettori alle primarie del 2013 per la segreteria nazionale e i quasi 18mila del 2017 per la scelta del premier.
La giusta dose nel bicchiere sta in realtà nel fatto che né nel 2013 né nel 2017 il pd era reduce da pesanti sconfitte alle elezioni politiche: non la cura più adatta per la depressione del popolo del Pd deluso, come dicono gli orlandiani, dal vecchio gruppo dirigente. Tradotto dal politichese, deluso da Renzi.
Una traduzione che sembra fatta da un buon interprete, se dal numero dei votanti si passa a quello del risultato della candidata renziana alla segretaria regionale, Simona Bonafè, che l’ha spuntata sull’orlandiano Valerio Fabiani con un margine di appena 268 voti.
I dettagli circolo per circolo, Arezzo 24 li ha già anticipati alla chiusura delle urne.
Allargando l’orizzonte, si scopre che il 54,17 per cento, la percentuale con la quale Simona Bonafè ha vinto ad Arezzo le primarie per la segreteria regionale, è il peggior risultato ottenuto dalla candidata renziana in tutte le province toscane, esclusa Pisa dove Simona Bonafè ha vinto con il 52 per cento.
Non che quella che fu definita la capitale italiana del renzismo ne sia diventata una periferia come un fulmine a ciel sereno, ma non era facile prevedere che un giovane orlandiano semisconosciuto ad Arezzo come Valerio Fabiani, pur sostenuto da un pezzo da novanta come la ex renziana ed ex presidente del Senato, Rosa Maria di Giorgi, vincesse in quindici comuni aretini, uno solo in meno di Simona Bonafè e pareggiasse 50 a 50 in altri tre.
Tra i quindici che hanno scelto Fabiani c’è Talla, c’è Ortignano, ma ci sono anche San Giovanni Valdarno, Bibbiena, Monte San Savino, Castiglion Fiorentino, Foiano, Civitella e il nuovo comune Laterina Pergine con sindaco iper renziano.
Non c’è il comune capoluogo, dove Renzi, da quando con Padoan ha messo in risoluzione BancaEtruria, non è più di casa, ma a giudicare dal risultato di Simona Bonafè che in città ha sbancato con il 68 per cento, nel Pd non sono in pochi ad aspettarlo.
Di certo è stato quel 68 per cento degli elettori aretini alle primarie del Pd per la segreteria regionale ad evitare ad Arezzo almeno la maglia nera del renzismo in Toscana.