Gamurrini: “Questa non è Giostra, preoccupa il dopo”. E Ghinelli: “Decisione ponderata”

Botta e risposta sull’edizione di settembre della Giostra del Saracino tra Gianfrancesco Gamurrini e Alessandro Ghinelli. L’ex vice sindaco si fa sentire dalla sua vacanza portoghese: “Senza peli sulla lingua, come ho sempre fatto. Chiamatemi purista, integralista. Lo scorso anno sono riuscito ad arginare il problema, perché ancora detenevo la delega di Assessore alla Giostra, quest’anno è andata così, è stata fatta una scelta che non condivido. La Giostra è una festa di popolo, serve per fare gruppo, ci si abbraccia, si ride, si scherza, si piange… Quest’anno è stata pensata male, a mio modo di vedere. Al di là dell’aspetto Giostra, con la Piazza contingentata, non mi è chiaro il contorno. Cosa succede prima e dopo? Con tre quartieri a pari merito, chiunque vinca, un minuto dopo si scatena l’inferno. Questa cosa non è chiara a qualcuno. Mi rivolgo in particolare al Prefetto. Non è una partita allo stadio, il Saracino è una festa, si va in Duomo, vorrei capire come si gestisce il dopo. Me lo spiegate? E’ una sciocchezza, ci sono grossi rischi che salti con la situazione che potrebbe peggiorare, mi sento preso in giro. Chi ama la Giostra la vede come me“.

Con un post sui social, risponde il sindaco Alessandro Ghinelli:

“Si è riflettuto a lungo sull’opportunità o meno di correr Giostra, ed è stata una riflessione che ha coinvolto gran parte del mondo del Saracino. I rettori in particolare si sono resi disponibili a trovare le condizioni più favorevoli per poter tornare in piazza, e quelle che noi abbiamo posto sono state ritenute ampiamente sufficienti. E si è deciso insieme di confermare l’edizione di settembre. Io continuo a stare con le dita incrociate sperando che la situazione sanitaria si stabilizzi e magari migliori, consentendoci di godere della nostra bellissima Giostra. Credo che ne saremmo tutti contenti: mi auguro veramente che sia una festa per tutta la città”.