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venerdì | 27-12-2024

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Discarica abusiva sul fiume, comune e consorzio alleati per ripulire le sponde

Con molti enti, fra cui il comune di Arezzo, esiste una fattiva collaborazione contro inciviltà e maleducazione.
Adesso la materia, che ha assunto connotati gravi, è regolamentata anche da una delibera della giunta regionale toscana”

 Complici una sconfinata maleducazione e un diffuso malcostume, il Consorzio di Bonifica Alto Valdarno spesso si trova, suo malgrado, ad assolvere la funzione di “spazzino”.

Durante l’intervento di manutenzione ordinaria di alcuni tratti del Torrente Faltognano, del Fosso della Monaca, del Fosso di Liena , del  Fosso delle Selve, del  Torrente Ocano o del Fosso di Montegiovi,  è venuto a “galla” di tutto:  oggetti di ogni dimensione, abbandonati nell’alveo e lungo le sponde, nascosti e intrappolati tra la vegetazione.

Il taglio dell’erba e degli arbusti, programmato per ripristinare il regolare deflusso delle acque e per  monitorare eventuali situazioni di dissesto delle opere, ha portato alla luce una sorta di mini discarica abusiva, concentrata principalmente nel tratto del Torrente Faltognano, a monte della strada comunale di Cafaggio, nel comune di Capolona (AR).

La brutta (e inattesa!) sorpresa ha rischiato di rallentare l’operazione di restyling del corso d’acqua.

“Il Consorzio ha immediatamente contattato il comune di Capolona, che si è reso disponibile ad inviare i propri operai, per coadiuvare le operazioni di raccolta e rimozione dell’immondizia rinvenuta lungo il torrente”, spiega il Presidente del Consorzio Alto Valdarno Paolo Tamburini.
“Il tempismo della risposta ha consentito la   rapida conclusione dell’intervento.
I rifiuti, prevalentemente domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e civili abitazioni, sono stati raccolti e sistemati in un’area delimitata, per essere   indirizzati allo smaltimento.
Sono stati inoltre programmati altri due giorni di raccolta per rimuovere i rifiuti inizialmente  ricoperti dalla vegetazione e non  visibili ad occhio nudo.
Non possiamo che ringraziare il comune,  che, in questa occasione, si è adoperato per risolvere con noi un’emergenza, con cui il Consorzio si deve confrontare sempre più di frequente. 
Stessa sensibilità l’abbiamo riscontrata ad Arezzo, dove, per il recupero dei rifiuti nei fiumi, il CB2 ha sottoscritto uno specifico protocollo di intesa con il Comune.
Ma non sempre fila tutto liscio.
A volte si assiste a un estenuante rimpallo di responsabilità che finisce per complicare e  rallentare i lavori di sistemazione idraulica.
La situazione – aggiunge ancora il Presidente – si è ulteriormente complicata in seguito all’introduzione di norme  più stringenti per la selezione e il conferimento  dei rifiuti, che, paradossalmente,  hanno incentivato la cattiva abitudine dell’abbandono.
Tanto che, sulla questione, ha ritenuto opportuno intervenire anche la Regione Toscana, con l’adozione di una delibera di giunta che cerca di chiarire compiti, responsabilità e modalità operative per la raccolta e lo smaltimento dei materiali rinvenuti dentro e lungo i corsi d’acqua.
Uno strumento  particolarmente utile e importante per regolare in modo trasparente il rapporto tra Consorzio, comuni e gestori del servizio”.

 

L’AREA RIPULITA OGGI E’ COSI’

 Francesco Lisi (Direttore Generale CB2): “Lungo i corsi d’acqua, vengono depositati rifiuti di ogni tipo.
Con l’associazione ANBI Toscana stiamo predisponendo un libro bianco per denunciare la situazione”

Daniele Pasqui (Assessore Comune Capolona): “

 A Capolona, oggi l’area in cui sono stati cumulati oggetti di ogni tipo, si presenta così.
I rifiuti ripescati nel torrente Faltognano sono stati completamente rimossi grazie alla task force tra il Consorzio di Bonifica Alto Valdarno e il Comune, che si è attivato per consentire una rapida rimozione del materiale, rinvenuto durante l’opera di manutenzione del corso d’acqua.
“Le immagini del degrado sono state rimosse ormai da cinque mesi – da quando è stato completato lo sfalcio dell’erba e il diradamento delle piante per migliorare il deflusso dell’acqua – ma entreranno a far parte del “libro bianco” che ANBI Toscana si prepara a predisporre per denunciare la difficile situazione che “emerge” quotidianamente nel corso degli interventi realizzati dai Consorzi di Bonifica”, spiega il Direttore Generale Francesco Lisi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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