Giro di armi e gioielli rubati a San Giovanni Valdarno: un arresto e due denunce
Le indagini hanno consentito di stroncare sul nascere un vero e proprio sodalizio criminale in nuce, grazie all’azione investigativa dei Carabinieri, condotta sul terreno, con metodi classici, senza ausili tecnologici, solo fiuto investigativo.
Gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile, coadiuvati dai colleghi della Stazione Carabinieri di San Giovanni Valdarno, sono partiti da una denuncia sporta da un 60enne valdarnese, cui negli ultimi giorni erano venuti a mancare – letteralmente scomparsi dall’armadio blindato in cui erano custoditi – alcuni gioielli, tra cui un orologio di valore, diverse centinaia di Euro in contanti, e, soprattutto, una pistola semiautomatica.
Approfondendo la vicenda, i sospetti sono pressoché immediatamente caduti sul figlio minorenne dell’uomo, che negli ultimi tempi era stato notato in frequentazione con alcuni soggetti poco raccomandabili. Messo alle strette, il giovane ha ammesso le proprie responsabilità, confessando di aver trafugato il materiale dall’armadio blindato del padre, e di averlo ceduto ad altri due soggetti. In particolare, il tutto sarebbe stato ceduto ad un 18enne di Montevarchi, con precedenti di polizia, il quale si sarebbe poi disfatto di parte della refurtiva, cedendo la pistola ad un 25enne con precedenti di polizia per rapina a mano armata.
Immediatamente gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Valdarno si sono messi al lavoro, battendo il terreno alla ricerca dei due pregiudicati, nessuno dei quali era reperibile presso la propria abitazione. Il primo ad essere individuato, in serata, è stato il 18enne di Montevarchi, che aveva trovato rifugio a casa di un amico. Al polso, aveva ancora l’orologio rubato, che aveva ben pensato di tenere per sé. Nessuna traccia, invece, del resto della refurtiva, né del pregiudicato sospettato di aver acquistato la pistola.
Le ricerche sono andate avanti per tutta la notte, finché non hanno dato esito positivo. Il 25enne è stato rintracciato e – avendo in principio negato ogni addebito – è stato sottoposto ad una approfondita perquisizione personale e locale: sul suo smartphone sono così stati trovati dei video dove il medesimo veniva inquadrato mentre, nel pieno della notte, sulla pubblica via, brandiva la pistola ed esplodeva alcuni colpi verso il cielo, emulando le movenze, le gestualità e i motti dei malviventi delle fiction. A quel punto l’interrogatorio si è fatto più serrato, e il giovane, messo alle strette, ha indicato il luogo ove aveva occultato la pistola, sepolta in un giardino pubblico a poche decine di metri dalla sua abitazione.
Il 25enne è stato quindi condotto in caserma per gli accertamenti di rito. Qui, di fronte all’evidente quadro indiziario, il soggetto è stato dichiarato in stato di arresto per ricettazione. I suoi complici invece sono stati deferito in stato di libertà, per furto aggravato e per ricettazione.