Torna l’ora solare, disturbi del sonno in agguato
“Con il lockdown si sono moltiplicati ansia e insonnia nei giovanissimi. Dunque è prevedibile un aumento dei problemi che già si sperimentano ogni anno nella fase di adattamento all’ora solare: fra 3 e 19 anni disturbi del sonno più o meno lievi colpiranno 2,4 milioni di giovanissimi”. La stima arriva dal pediatra aretino Italo Farnetani, docente alla Libera Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche United Campus of Malta.
Farnetani è da tempo un sostenitore dell’ora legale tutto l’anno. “Perché rinunciare ad avere un’ora di luce in più ogni giorno, sapendo che l’alternanza fra giorno e notte è il principale sincronizzatore naturale dell’organismo e che la luce stimola l’epifisi che, di fatto, attiva l’intero organismo dando benessere, ottimismo e, in una parola, salute?”, si domanda.
“Un’ora in più di luce naturale determina un notevole risparmio energetico ed economico – sottolinea Farnetani – infatti è stato calcolato che dal 2004 al 2020 si siano risparmiati 1,7 miliardi di euro per il minor consumo di energia elettrica, pari a 400 milioni di kWh, il che equivale al consumo elettrico di una città di 300.000 abitanti”.
Ma non è tutto: “L’ora legale garantisce un‘ora in più di luce solare al pomeriggio che può essere sfruttata, anche nei mesi con le giornate più lunghe, per stare all’aria aperta. E questo sapendo che la vita all’aria aperta è salutare: combatte la sedentarietà e il sovrappeso. Inoltre la luce stimola le attività dell’organismo. Posso affermare con sicurezza che un’ora di luce in più è un indubbio vantaggio per la salute, che nei nei mesi invernali aiuterebbe a ricorrere meno a integratori, psicofarmaci per la cura di ansia, depressione, disturbi psicologici. Un altro risparmio per le famiglie”.
Nonostante tutto, però, è arrivato il momento di tornare all’ora solare. Cosa fare, allora? “Armarsi di pazienza e, tempo permettendo, far fare al bambino o al ragazzo di fare un po’ di attività fisica: favorisce il sonno e abbassa la tensione emotiva. Fino a 3 anni, poi, non ci dovrebbero essere grossi problemi, a meno che non siano ‘indotti’ dall’ansia dei genitori”, conclude.