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domenica | 23-02-2025

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Stazione Alta Velocità, molto promettibile, poco realizzabile

L’argomento è, come diceva qualcuno, “molto promettibile” ma “poco realizzabile”.

Che l’alta velocità sia strategica è un fatto certo, così come è altrettanto certo che si chiama alta velocità perché i treni corrono a una andatura elevata per collegare in tempi rapidi i centri nevralgici del paese. Pensare che debba fermarsi ad ogni piè sospinto potrebbe essere un problema.
Vediamo di essere concreti: se oggi la Valdichiana aretina solleva l’argomento, domani, con le stesse ragioni, potrebbero sollevarlo la Valdichiana senese, il perugino, il viterbese ecc. Se tutti hanno ragione, c’è il rischio che nessuno prenda ragione.
E poi dove dovremmo farla questa stazione? Visto che a riunirsi in conclave sono i comuni di Cortona, Castiglion Fiorentino e Foiano, verrebbe da pensare che torni di attualità la località di Farneta, baricentrica (per modo di dire) e quella che, per ragioni logistiche, si presta meglio alla bisogna.
Io non so se abbia ragione il Sindaco di Arezzo quando, in una intervista nel 2015, ebbe a definire, con un gioco di parole, questa ipotesi “un’idea farneticante”. Di sicuro qualche incognita la pone. Se non altro per Castiglion Fiorentino. Da castiglionese dico che se una stazione dell’Alta Velocità nascesse in provincia, allora sarebbe più conveniente la proposta di alcune associazioni di categoria di prevederla nella zona di Olmo. Avrebbe più senso e consentirebbe, viste la mole di lavori e investimenti di rivisitare anche la viabilità di collegamento creando una variante, per quanto parziale, alla SR 71. Migliorando nel complesso il transito di auto e camion verso Arezzo.
Questo per dire che anche su progetti futuribili si può ragionare con serietà e non con voli pindarici. Per altro continuo a credere che, in una scala di priorità, prima di infrenarsi nell’alta velocità, sia giusto pensare alla situazione dei pendolari, al riutilizzo delle piccole stazioni ed ai collegamenti tra vallate e capoluogo.
Con questo non voglio dire che l’economia della Valdichiana non trarrebbe beneficio da una fermata dell’Alta velocità. Però se davvero è possibile dirottare finanziamenti del PNRR in Chiana, allora credo che sarebbe meglio utilizzarli in altro modo. Per esempio per sviluppare l’agroindustria, per potenziare la viabilità ed investire sul turismo soft (ciclovie, percorsi naturalistici e storici, enogastronomia). La questione della stazione sarà pure affascinante, ma alla fine l’idea rischia di rimanere a mezz’aria, alimentando quel gioco dello scaricabarile che è divento uno sport nazionale. Già vedo i titoli: “L’intenzione c’era. Se non si farà la colpa è del governo, dell’Europa e della Regione”.
Al di là di questo, rimango in ogni caso basito nel constatare il silenzio, su queste faccende che non sono proprio marginali, della così detta politica. Il silenzio è d’oro ma a forza di stare zitti il re continuerà ad andare in giro senza niente addosso, fin quando, come nella favola di Andersen, un bambino griderà” Il re è nudo”. Ma allora sarà troppo tardi.
Detto questo, qualora, grazie al decisivo intervento dei tre comuni, la stazione AV in Valdichiana dovesse essere realizzata, sono pronto a fare ammenda e per penitenza recarmi a La Verna a piedi.

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