Bentornato, caro Presidente Mattarella. E non si preoccupi per il trasloco

A inizio settimana sono cominciati i lavori di smantellamento delle luminarie natalizie (spente da tempo) dalle strade cittadine. È l’ultimo segnale che le feste sono veramente finite, anche se altri segnali si avvertono nella vita di tutti i giorni. Ai supermercati i panettoni e i pandori rimasti avviano da giorni a traventatteli con prezzi in offerta da portarli via con una manciata di spiccioli di rame. Nelle case degli aretini si sgombrano gli ultimi rimasugli rimasti: spolverando e spazzando riemergono gli ultimi spelucchi di presepi e alberi di Natale, mentre nei mobili in cucina le bottiglie di spumante avviate, col cucchiaino al posto del tappo, ormai sanno di acqua Tesorino. Finiscono anche le poche molliche di panettone e pandoro rimaste appiccicate nella carta forno dentro le buste di plastica, mentre rimangono solo gli ultimi dolci tradizionali a essere finiti, ovvero qualche cavalluccio o pezzi di torrone che ormai sarebbero diventati duri anche per i castori e le nutrie. Ma psicologicamente le feste degli aretini finiscono sempre dopo la Befana e con i saldi, quando, al vuotarsi delle calze, ci si accorge che contemporaneamente ci siamo vuotati anche i portafogli e, soprattutto… ci siamo vuotati i coglioni!
È uscito anche ad Arezzo il numero celebrativo dei 90 anni della settimana Enigmistica. Anche in città questo storico settimanale di giochi e cruciverba ha molto successo, e per ricambiare questo affetto degli aretini, la Settimana Enigmistica sta pensando ad un numero dedicato totalmente ad Arezzo. Siamo riusciti in anteprima a sapere alcune definizioni dei Cruciverba che pubblichiamo con relative soluzioni:
Fa bene sui capelli, ma fa male sui denti e sul muso (LACCA); può essere di catrame o di sonno (TOPPA); né di giorno e né di notte (CUMBRUGLIUME); tipo di parcheggio in voga ad Arezzo (ALLAIOBOIA); “è già tanto” in aretino (DECATTI); è usato dagli aretini non solo per illuminare (MOCCOLO); l’aciacca chi fa un errore (MERDA); tenere d’occhio, individuare, (ALUMARE); può essere de saggina o di gobbo bello (SCOPA); “can che abbaia” per gli aretini (NON MORDE); “can che abbaia” per i cinesi (COTTO POCO); è meglio metterlo che tirarlo (CALZINO); è tra l’Olmo e Policiano, ma indo te giri ne trovi sempre uno (IL MATTO); si mette la sera alle otto e mezzo (TELETRURIA); sigla di Arezzo (AR); sigla di Montevarchi (AR), anche se un gli garba… o toh!; sigla del TG1(TATATAAATATATAAAATATATATATATAAATAAAAAAAAA). Presenti ovviamente anche alcuni Rebus tra cui quando apre il cantiere di Via Fiorentina, o quando ci saranno nuove assunzioni all’ASL per l’ospedale, Rebus che neanche la Settimana Enigmistica ha la soluzione.
È stata anche la settimana della (ri)elezione del Presidente della Repubblica Mattarella, tra fumate nere, schede bianche e schede nulle. Ed è proprio tra le schede nulle che si sono trovati diversi riferimenti aretini, non citati per decoro dal Presidente Fico alla Camera. Ecco alcuni testi di queste schede nulle: “ce vuole uno con tre palle, voto il Buratto del Saracino“, “vote Ghinelli for President USA“, “la cicala deve essere amaranto“, “me fa male le scarpe nuove nel calcagno“; “ricordati de pigliare el pane e il sale grosso” (di un deputato che deve avere confuso i biglietti). Fatto sta che dopo una settimana, a forza di fumate nere, devono avere finito il carbone per farne un’altra e sono andati a chiedere a Mattarella di ripensarci. Pare che il Presidente gli abbia tirato due moccoli sul muso, e poi gli abbia detto: “Ora gli scatoloni del trasloco me lo risfate voi!“. E quindi, a forza di fumate nere, per cercare la fumata bianca si è dovuto far fumare i coglioni a Mattarella. È proprio vero, la politica italiana è tanto fumo (e fumate)… e poco arrosto. Bentornato, caro Presidente Mattarella, la inviteremo volentieri ad Arezzo e se ce l’ha coi grandi elettori li potrà mandare tutti a cacare! Il fatto è che non abbiamo i gabinetti pubblici dove fargliela fare!
E per finire l’oroscopo: secondo gli astri sarebbero giornate ideali per Ariete, Leone e Pesci, ma siccome sono le giornate della merla, non cambierà niente per nessuno.
 
Credito fotografico: Repubblica.it

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