Arezzo, solo per rispetto verso la maglia e la città
Fuggiti (ci spiegheranno mai perché?) dopo che l’obiettivo sventolato fin da maggio scorso è naufragato in una somma di errori strategici e tattici; non ce l’ha l’organizzazione societaria a dispetto della nuova assunzione di un responsabile relazioni esterne (che già era nello staff nel 2021, poi è andato via, poi ora è tornato…) con una conferenza stampa pre-partita che in pratica non c’è stata devolvendo al solo allenatore il compito di metterci la faccia; probabilmente alla fine non ne ha tanta nemmeno mister Mariotti, la cui espressione nelle interviste era sempre andata ben oltre le parole fin dal suo ritorno ed è sfociata nelle dichiarazioni pre-gara di ieri dove si è abbandonato a considerazioni più filosofiche che tattiche, culminate nella definizione dell’Arezzo come squadra “dalle porte girevoli”. Quanto affermato dalla guida tecnica è apparso abbastanza in contraddizione con le parole che il diesse “dalla pluriennale esperienza” rilasciate ad AM nella mattinata, nelle quali si lanciava il nuovo obiettivo della conquista e della vittoria nei play-off, mentre Mariotti ha fatto capire che si cercherà di salvare dignità ed onorabilità anzitutto personale, ma senza guardare ad obiettivi ( “non dobbiamo guardare più in là della prossima partita, ora la squadra è fatta soprattutto di giovani e non c’è da aspettarsi chissà cosa”). Insomma, la sensazione è che il caos regni sovrano. Il mister sta cercando di mettere “in bolla” la squadra, tenendola fuori da tutto quello che non riguarda il calcio giocato. Intento nobile e giusto, se non fosse che sarà difficilissimo farlo in una città che ha ormai perso pazienza ed illusioni (per chi le ha avute) e con una società che non ha mai fatto seguire alle parole fatti concreti indicanti una direzione da seguire, un’idea da sviluppare. In troppi poi hanno scelto di barattare modeste porzioni di illusorio potere in cambio del silenzio, così oggi siamo (tutti) a stracciarci le vesti, probabilmente impotenti davanti al baratro. Ma questi sono discorsi che meritano approfondimenti in altra sede; ora, sebbene a fatica, c’è da parlare della partita di oggi contro l‘Unipomezia. La squadra laziale naviga nei bassifondi, ma nel mercato di riparazione ha cambiato parecchio ed in trasferta ha un ruolino discreto. Tradotto: non sarà certo facile e non solo per le condizioni ambientali che immaginiamo difficili. L’Arezzo cercherà di tornare al successo che ormai manca dal 22 dicembre (trasferta a Cannara) utilizzando le forze che adesso gli sono rimaste. In porta Colombo, centrali Biondi e Van der Velden. Sugli esterni ampia scelta almeno numerica, di under, deciderà Mariotti nell’imminenza. A centrocampo fermatosi Pizzutelli, il metronomo sarà Pisanu con Benedetti e Sicurella (Marchi ormai è lontano anche lui). In attacco ci sarà il capitano, unico tra gli over che mostra un vero sentimento di attaccamento ai colori, con Persano al centro dell’attacco e uno tra Mancino e Marras a dare una mano (magari più da trequarti, come piace al mister, che da punta vera). Giocatela e cercate di far bene, non per illuderci ancora, ma per rispetto verso la maglia e la città.