Vasche solo per il Corso, velodromo e Festival di Sanremo in salsa aretina

E quindi, anche se ci fa rima… Arezzo, non è per le vie di mezzo! Molti gli utenti rimasti all'”asciutto” e sia per loro che per la società sportiva Chimera, la vera chimera è stata il non poter usufruire della piscina. Chi voleva fare qualche vasca, l’ha fatta per il Corso e chi voleva nuotare a rana si è limitato a qualche rospo (qualcuno rimasto in gola, qualcuno no). Continua quindi il difficile rapporto tra Arezzo e lo sport, che culmina con l’attuale situazione della massima espressione sportiva cittadina (ammesso che lo sia ancora), ovvero l’Arezzo calcio, che in zona Stadio, vista la piscina chiusa, è l’unico che continua a fare acqua, collezionando figuracce contro paesini grandi quanto un paio di condomini. Timidi segnali di vita sportiva si sono avuti ospitando i campionati italiani di freccetta elettronica. Del resto Arezzo è pratica di freccette, viste le continue frecciate che si sono mandate in settimana le forze politiche cittadine di maggioranza. Quelle di opposizione, invece, la freccia per il sorpasso l’hanno messa da tempo, ma a forza di rimanere accesa va a finire che gli si fulmina! Altro segnale di ripresa sportiva potrebbe, per il ciclismo, essere l’annunciato, in settimana, progetto per la realizzazione del velodromo della Toscana in zona Valdarno. Ad Arezzo esistono piste ciclabili su cui ormai, dati gli incroci, gli attraversamenti e i cantieri, tranne i freccia rossa e l’elicottero del Bertelli, ci passa di tutto. Si è quindi capito perché si chiamano “piste ciclabili”: ovviamente perché quando ci vai, visti i rischi, ti prende un mal di corpo da ciclo, anche se sei un maschio!
È stata la settimana sanremese anche per Arezzo e gli aretini con commenti ovunque sul Festival. Molto apprezzato l’ormai di casa Morandi col nostro Jovanotti e gli “aretini di produzione” della Rappresentante di Lista. Ad Arezzo apprezzata molto anche Elisa e sono piaciuti anche i vincitori Mahmood e Blanco, anche se a tratti quel loro mugolio più che una canzone, ricordava i lamenti da colica intestinale o da mal di denti. Meno piaciuti altri, tipo Achille Lauro, visto che in molti hanno detto che era inutile si tirasse l’acqua addosso, dato che ormai era già fradicio di suo… Non graditi anche molti cantanti dal nome strano e sconosciuto, simili a nomi di tipi di supposte, infatti facevano cacare. E anche sentendo la canzone di Sangiovanni la gente d’istinto ha cominciato a comprendere quelli di Montevarchi… Per il resto il Festival ad Arezzo è piaciuto. D’altronde, la storia passata della canzone italiana deve molto ad Arezzo. Infatti Nilla Pizzi creò “Vola colomba” dopo aver assistito ad una Giostra dove vinse Porta Santo Spirito; Domenico Modugno scrisse la canzone “Piove Piove” mentre visitava la nostra Fiera Antiquaria; Luciano Liguabue ha scritto “Balliamo sul Mondo” dopo aver preso una strada tutta buche in città; Gino Paoli scrisse “Senza fine ” per Ornella Vanoni pensando ai lavori sulla Due Mari; Mogol scrisse per Lucio Battisti “Acqua azzurra acqua cara” (poi in seguito corretta in “chiara”) dopo aver visto una bolletta di Nuove Acque; Renato Carosone scrisse “Tu vò fa’ l’Americano” per un futuro Sindaco di Arezzo; Vasco Rossi ha scritto “Senza Parole” quando, appena sceso dal treno, ha visto le panchine di Piazza della Stazione”. Persino Giacomo Puccini, quando scrisse la Turandot, dedicò il “Nessun Dorma” a chi avrebbe abitato, in futuro, nella zona della movida di Via Cavour; E infine anche i Maneskin adatteranno presto in aretino il ritornello del loro successo mondiale “Zitti e buoni” trasformandolo da “Fuori di testa” a “Via de capo” o “Fuori dal semmenato!”. Siamo la città di chi usò per primo le note musicali e la musica con noi è in debito, con o senza SIAE!
A grande richiesta, ecco altre definizioni (con soluzione) del futuro cruciverba che la Settimana Enigmistica dedicherà presto alla nostra città:
Ad Arezzo se non capisci niente non te la mangia neanche un maiale (TESTA); sinistro rumore di un lavandino o di uno stomaco intasati (INGURGUGLIO); la ungono i maccheroni (BAZZA); ha la mani grandi come Gianni Morandi (DON ALVARO); arrivare tardi1 (DOPPOIFUOCHI); arrivare tardi 2 (AGUAZZASCROLLA); è fastidioso quello ai coglioni (GATTO); fango particolarmente liquido (PULTRICCHIO); è indispensabile per il collo d’ocio (ALEGUMARE); rammendo del sarto, che, se fai un discorso a coglione, la pigli sul muso (PECETTA); puoi farci il pieno, ma anche… il vuoto (MAZZI). E per finire l’oroscopo: “le stelle e l’atmosfera Sanremese vi invitano a cantare. Tanto se siete stonati e fate piovere, la colpa è della Fiera Antiquaria”.

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