Tutte le grandi cose accadono a tavola

Nel corso del tour enogastronomico “Chianina in Tavola” è stato stretto un patto tra “Gli amici della Chianina” e Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno. Nel mese di maggio La Valle del Gigante Bianco, manifestazione annuale organizzata dall’Associazione a Bettolle (Sinalunga), sarà la cornice dell’evento promosso dal Consorzio per celebrare in Valdichiana il centenario della moderna bonifica.

Da un lato, i fan della razza simbolo della Valdichiana.

Dall’altro, l’ente impegnato nella difesa idraulica e nella gestione dell’acqua irrigua.

Al centro, a fare da trait d’union, la Valdichiana, un territorio di bonifica per eccellenza carico di storia e di cultura, di specialità enogastronomiche e di tradizioni: uno scrigno di ricchezze, da conservare e valorizzare.

E’ maturata su questo comune obiettivo la collaborazione tra l’Associazione Amici della Chianina e il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno.

I presidenti Giovanni Corti e Serena Stefani hanno colto l’occasione di Chianina in Tavola, il tour enogastronomico organizzato per promuovere i tagli minori delle carni del gigante bianco, come palcoscenico per annunciare e motivare la nascita della collaborazione.

Il primo passo: sarà l’organizzazione di un evento comune, in occasione de La Valle del Gigante Bianco, la manifestazione annuale che si svolge nel mese di maggio a Bettolle nel comune di Sinalunga.

La nostra associazione ha come obiettivo la promozione della Chianina non solo come prodotto gastronomico: questo animale infatti è indissolubilmente legato alla storia della Valdichiana e dei suoi abitanti e rappresenta uno dei motori strategici dello sviluppo economico e turistico dell’intera vallata – ha spiegato il Presidente Corti, illustrando il progetto che, dal 2005, ogni anno, culmina nel maxi evento “La Valle del Gigante Bianco”, in programma a Bettolle (nel comune di Sinalunga SI) -. La prima evidenza di questo legame si trova nel nome. Indica chiaramente che l’origine di questa razza è in Valdichiana, dove, fino all’inizio del Novecento, era utilizzata per il lavoro dei campi, attività di cui è diventata il simbolo: una storia, che parte dagli Etruschi e dai Romani; prosegue nell’Alto Medioevo, in cui si lega indissolubilmente al contratto di mezzadria, nato allora e che resisterà fino ai giorni nostri; si consolida nei secoli della bonifica con il definitivo recupero dalla palude di migliaia di ettari di terra generosa, di cui le case coloniche Leopoldine rappresentano la gemma preziosa”. Il paesaggio della Valdichiana, come lo conosciamo oggi, è il risultato di un plurisecolare lavoro di regimazione delle acque, che ha permesso al territorio, impaludatosi nel Basso Medioevo e infestato dalla malaria, di essere salubre e produttivo, fino a diventare il principale distretto agricolo dell’Alto Valdarno”, commenta Serena Stefani. “La vallata è l’esempio plastico di come l’ingegno umano sia riuscito a controllare le acque, ma è anche la dimostrazione dell’impegno necessario per assicurare la corretta gestione della risorsa idrica e la difesa idraulica del territorio: attività indispensabili per la sicurezza dell’area e per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento. Questa condivisione di valori ci ha portato a stringere una importante collaborazione con l’Associazione Amici della Chianina. Non a caso abbiamo scelto l’evento di Bettolle per festeggiare un anniversario importante per il mondo consortile: i cento anni dal congresso nazionale delle bonifiche, che, nel 1922 a San Donà del Piave, ha aperto la strada a un nuovo concetto di bonifica. In Alto Valdarno questa celebrazione, destinata a moltiplicarsi nel corso dell’anno su tutto il territorio nazionale, trainata da ANBI, l’associazione dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione di Italia, si terrà nella patria della Chianina. Sarà l’occasione – conclude Stefani – per ripercorrere, insieme, le tappe principali della trasformazione della Valdichiana e per progettare l’attività di bonifica del futuro, anche alla luce degli ambiziosi obiettivi e delle sfide che la nuova programmazione nazionale ed europea ci richiede e che i cambiamenti climatici ci impongono.”

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