Sì alla linea Arezzo-Sansepolcro, no alla Lfi. Ruscelli: “Chiassai si contraddice”

La ferrovia Arezzo – Sansepolcro è, probabilmente, uno dei pochi progetti che hanno sempre visto la convergenza di istituzioni e partiti, senza distinzioni territoriali o di area politica. Bene ha quindi fatto la Presidente della Provincia a rilanciare il progetto presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità.
Il progetto aumenta la propria strategicità se inserito in correlazione alla linea adriatica.
Siamo di fronte non solo ad un progetto ma ad una visione che vede la riaffermazione del trasporto ferroviario quale cardine della mobilità nel nostro paese. Ieri e ancor più oggi. In questa logica, assume un significato contraddittorio la volontà della Presidente Chiassai di far uscire la Provincia dalla compagine societaria LFI. La situazione del 2022 non è quella del 2014: allora, mentre il tema era quello di una drastica contrazione del ruolo e delle risorse delle province, la richiesta di recesso avanzata dalla Provincia, s’inseriva in un contesto fortemente diverso da quello di oggi nel quale le Province stanno riassumendo non solo competenze ma anche ruolo politico e strategico. Mantenere e non abbandonare una presenza importante in un’azienda ferroviaria, vorrebbe dire rafforzare il ruolo dell’Ente e valorizzare la componente del ferro nel sistema dei trasporti.
Non si comprende, quindi, la volontà di abbandonare una società ferroviaria proprio adesso che il trasporto Ferroviario è diventato prioritario in tutte le politiche di sviluppo e sostenibilità ambientale. Sosteniamo in ogni contesto, nazionale e regionale, la Arezzo-Sansepolcro ma invitiamo la Presidente Chiassai a far mantenere a LFI – che è una società ben patrimonializzata e che raggiunge importanti utili di bilancio -, il ruolo che in provincia di Arezzo e in Toscana ha sempre avuto e che deve mantenere, proprio in una strategia di sviluppo dell’Ente.

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