Agosto, anche i cervelli in vacanza?

È troppo gravoso mettere in moto i neuroni al posto di altre parti del corpo, certamente utili, ma disadatte a filtrare un ragionamento? Dico questo perché mi pare che il caldo stia portando la politica e non solo la politica (visto quello che accade in giro) a un impazzimento. Purtroppo non è la pazzia buona dell’artista che grazie alla follia crea opere d’arte: Dino Campana e Antonio Ligabue potrebbero in tal senso insegnare qualcosa. No, questa è la pazzia torva del mitomane, dell’esaltato, del serial killer, di chi butta il bambino dalla finestra, di chi sfregia la Pietà di Michelangelo, di chi sega il ramo dove è seduto. Chiedere nel poco tempo che rimane di tornare a ragionare con umiltà e senza pregiudizi è eccessivo? Si, forse lo è, in un mondo della politica rimbambito dai selfie e dai tweeter. Se è così prendiamo quel che viene.

Forse è vero il motto latino: quem Iuppiter vult perdere dementat prius, Giove toglie prima il senno a colui che vuol mandare in rovina. Che sia di tal genere il destino di questo sbandatissimo centrosinistra? Forse no, forse c’è davvero bisogno di una lunga marcia nel deserto per arrivare infine alla terra promessa di un riformismo capace di tenere assieme modernità e giustizia sociale. Se così stanno le cose allora, come diceva S. Agostino, ex malo bonum. Peccato che occorrerà ancora aspettare lunghi e tormentati anni e il tempo non è una ricchezza infinita per nessuno, nemmeno per coloro che si credono immortali. E soprattutto non lo è per chi non misura il tempo con l’orologio della politica ma con la busta paga e con la pensione, che ormai durano sempre meno.
E con questo vi saluto.

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