Sextortion, la truffa del ricatto sessuale. Lorenzo: “Ragazzi, occhio alle trappole online”
Lorenzo, casentinese, ci mette la faccia e decide di uscire allo scoperto. Con grande coraggio ammette di aver commesso leggerezze e racconta una vicenda di cui è rimasto vittima: un caso di “sextortion” che va avanti ormai da qualche settimana. Si tratta di un metodo di estorsione utilizzato da criminali per ricattare una persona sulla base di immagini o filmati che mostrano la vittima mentre compie atti sessuali (masturbazione) o nuda. I ricattatori minacciano le vittime di pubblicare foto o video compromettenti se non rispondono alla richiesta di riscatto, in genere piccole somme di denaro. In precedenza le vittime vengono contattate sulle reti sociali e indotte a spogliarsi davanti alla webcam. Secondo i dati della polizia postale, la tendenza all’aumento di questi reati è chiara. Le vittime sono sempre più giovani, hanno tra i 15 e i 17 anni, a volte anche meno. Per lo più ragazze convinte di chattare con un coetaneo. In questo caso, vittima di “estorsione sessuale” online è un giovane di 24 anni, Lorenzo, che ci racconta la sua vicenda dopo aver pubblicato un coraggioso post sui social in cui annuncia di voler abbandonare il mondo virtuale, ricevendo tanti commenti di sostegno e solidarietà.
G.A. Lorenzo, cosa è successo esattamente?
Lorenzo: “È successo che un giorno, per l’esattezza il 3 agosto 2022, mi arriva un messaggio su Telegram con scritto: “Hi (nome e cognome)” con in allegato le foto in questione. “Se non vuoi che i tuoi amici di Facebook e di Instagram abbiano le tue foto di nudo, stai calmo e fai tutto quello che ti dirò”.
G.A. A quando risalgono foto e video?
Lorenzo: “Le foto e i video risalgono a maggio 2022“
G.A. Teme la divulgazione delle foto? Che genere di minaccia ha ricevuto?
Lorenzo: “Si, temo che certe mie foto vengano divulgate, ho preso la cosa molto sul serio. La minaccia è stata che avrei dovuto pagare una certa cifra di denaro a settimana, altrimenti avrebbero reso pubbliche le mie foto“
G.A. Da quanto tempo è sotto ricatto?
Lorenzo: “Questa storia va avanti da circa un mese, dai primi di agosto e non mi fa più stare tranquillo“
G.A. Ha pagato denaro per non vedere pubblicate certe foto?
Lorenzo: “Sì, ho pagato la somma di 800 euro“
G.A. E’ a conoscenza del fatto che esistono vere e proprie organizzazioni e che è quasi praticamente impossibile risalire all’identità dei malfattori?
Lorenzo: “Si, sono a conoscenza del fatto che esistono queste organizzazioni, ed è proprio questo che mi preoccupa“
G.A. Ha sporto denuncia alla Polizia postale? Che genere di supporto le stanno fornendo?
Lorenzo: “Sono andato dai Carabinieri, ma loro mi hanno detto che parlano parlano, poi alla fine non pubblicano nulla, ma io continuo ad avere paura“
G.A. Come sta vivendo questa situazione?
Lorenzo: “Questa situazione la sto vivendo malissimo, ho paura anche solo ad aprire il telefono, il computer, ho paura che se a questa persona un giorno gli gira le scatole, pubblichi tutto, È da un mese che non sto più vivendo“
G.A. Al fine di aiutare i suoi coetanei a non cadere in certe “trappole”, quali precauzioni utilizzerebbe?
Lorenzo: “Per aiutare i miei coetanei a non cadere in queste trappole consiglio loro, cosa che non ho fatto io, di prendere le necessarie precauzioni quando si naviga in un mondo così grande come Internet, e soprattutto non praticate attività sessuali tramite foto o video, perché qualcuno potrebbe intercettare i vostri contenuti. Quello che è successo a me potrebbe succedere a quasi chiunque“
G.A. In un post di denuncia dice di voler abbandonare i social. Non sarebbe forse meglio un utilizzo consapevole degli stessi?
Lorenzo: “Si, vorrei abbandonare i social almeno per un po’ di tempo, spero che staccarmi un po’ dai media e dai social possa farmi pensare meno a quello che sta accadendo“.