Fratelli d’Italia, ad Arezzo il risultato è storico. Centrosinistra, il tempo della riflessione
Ad Arezzo città, Fratelli d’Italia è stata votata da quasi 15 mila elettori, sfiorando il 31%, primo partito con ampio vantaggio sul Pd, con quasi 11 mila consensi, al 23,18%. Francesco Lucacci e Francesco Macrì esultano: “Fratelli d’Italia è il primo partito ad Arezzo e in provincia, aumentando sensibilmente la media nazionale e questo grazie alla propria classe dirigente locale. Arezzo ha dato il suo contributo alla vittoria di Giorgia Meloni. Nel comune di Arezzo, Fratelli d’Italia ha raggiunto il 31%: primo partito e di gran lunga. In provincia abbiamo superato il 28% e anche in questo caso siamo il primo partito“. Esulta anche l’aretina d’adozione Letizia Giorgianni: la paladina del comitato Vittime del Salavabanche è stata eletta alla Camera “in trasferta” nel collegio uninominale di Caserta: “Ancora non ci credo ma sono stata eletta al Parlamento. È la stata la campagna elettorale più strana, concitata e breve di sempre, ma anche una straordinaria palestra di vita che mi ha restituito una crescita umana unica al mondo. Sento addosso il peso e la responsabilità nei confronti dei cittadini e del Paese e non nascondo – nella speranza di esserne all’altezza – che l’emozione è stata forte. Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuta con caparbietà e sincerità d’animo. Non vi deluderò. Adesso mettiamoci a lavoro per risollevare l’Italia. Siamo pronti!“.
Il Movimento 5 Stelle (9,46%) di poco sopra il Terzo Polo (9,21%) e la Lega (7,47%) di poco sopra Forza Italia (6,22%). Lucia Cherici, schierata con Calenda e Italia Viva, dichiara che si tratta di “un dato che prova che siamo centrali in città. Ora l’obiettivo è costruire Renew Europe, la nostra casa comune europea, anche in Italia, in Toscana e ad Arezzo. Le elezioni politiche, che ci restituiscono anche a livello nazionale un ottimo dato, sono per noi solo un punto di partenza”. L’1,55% aretino di Noi Moderati è il miglior risultato a livello regionale. La vicesindaco di Arezzo Lucia Tanti lo spiega così: “Fare un partito in 33 giorni e arrivare al 3% era una sfida difficilissima, e infatti non ce l’abbiamo fatta; il collegio mio e la Città di Arezzo, nel loro piccolo, sono rispettivamente i migliori risultati in Toscana. Se avessimo raggiunto il 3% con ogni probabilità sarebbe forse finita diversamente. Tuttavia con “i se e con i ma” non si fa la storia, la storia la si fa con i numeri e quelli sono mancati. Adesso però non manchi la volontà di proseguire su questa strada“.
In provincia, solo a Cavriglia e San Giovanni Valdarno vince il centrosinistra, tutto il resto si colora di azzurro nell’ormai ex terra rossa. La leghista Tiziana Nisini, pur nel momento di massima fragilità del suo “Capitano” anche alle nostre latitudini (7,6%), trascinata dai consensi ottenuti da Fratelli d’Italia, supera Vincenzo Ceccarelli di circa 19 mila voti: 42,90% contro 33,22%. Da San Gimignano, Nisini incassa e ringrazia l’elettorato: “Grazie, grazie e ancora grazie! Le vostre telefonate e i vostri messaggi di stima mi hanno commosso ed emozionato. Non sono riuscita a rispondere a tutti ma cercherò di farlo domani! Ho dato il massimo e continuerò a farlo perché la politica è passione, perché è il politico che si deve mettere a disposizione del cittadino, non viceversa e perché lo si deve fare sempre con umiltà e costanza“.
Vincenzo Ceccarelli, dopo la prima sconfitta della sua storia politica, torna in Regione e riflette: “In politica, come nella vita, non sempre si può vincere e questa volta non abbiamo vinto. Voglio dire grazie a tutti coloro che ci hanno votato, che ci hanno sostenuto in questa campagna elettorale, che mi hanno chiesto di candidarmi, anche se le premesse non erano le migliori, il tutto reso più difficile non potendo contare sul supporto di una coalizione da “campo largo”, come questa legge elettorale avrebbe richiesto e a cui si era lavorato . E’ stata una campagna elettorale, come ho detto fin dal giorno in cui decisi di accettare questa candidatura, che non avevo messo in conto. Ciò nonostante, come sono solito fare, mi sono gettato in questa impresa con tutta la passione possibile, insieme alla collega Roberta Casini, che è stata una compagna di viaggio brava e determinata. È stato bello e intenso come al solito incontrare tanta gente in così pochi giorni. Ci sarà tempo per le analisi e per comprendere fino in fondo il senso di questo voto. Per ora mi limito ad esprimervi la mia gratitudine e ad assicurarvi che sono già pronto a riprendere a pieno il mio percorso di consigliere regionale, con l’impegno di continuare a fare quello che so fare meglio: stare in mezzo alla gente, ascoltare e impegnarmi al massimo per cercare la soluzione ai problemi. Grazie di cuore“. Ringrazia e riflette anche il sindaco di Lucignano Roberta Casini, che ha affiancato Ceccarelli come candidata nella rincorsa non andata a buon fine: “Sono state giornate appassionanti che mi hanno arricchito molto, di incontro con la gente, in ogni angolo del collegio. Ho cercato di applicare, in questa campagna elettorale breve ma intensa, i paradigmi di ascolto e dialogo che quotidianamente metto in atto nell’amministrazione del mio Comune. Ho conosciuto tante nuove persone e altre ho avuto il piacere di reincontrare, portando loro il mio entusiasmo e cercando un dialogo. Ho supportato con forza la candidatura di Vincenzo Ceccarelli, che ho avuto modo di apprezzare ancora di più per la serietà, la dedizione e le capacità, che, unite ad una grande esperienza e conoscenza del territorio, ne fanno un riferimento imprescindibile. Come sapete il risultato non è stato favorevole, per una serie di ragioni che è urgente approfondire ad ogni livello. A partire dal modello stesso, dobbiamo dircelo, su cui si fonda il Pd, fatto di correnti ed esercizio del potere fine a se stesso. Con umiltà, ripartendo dalla gente. Un grazie di cuore a tutte e tutti coloro che ci hanno ascoltato e concesso la loro fiducia. A loro dobbiamo la serietà della perseveranza e della coerenza. Ora più che mai!“. Messaggi che arrivano sul tavolo del segretario provinciale del Pd Francesco Ruscelli, che chiede il congresso a stretto giro: “Il Partito Democratico deve ripensare profondamente il suo modo di fare politica: lo dobbiamo alle persone che hanno creduto in noi, e anche a quelle che non ci hanno creduto, e in generale non credono più alla politica. Lo dobbiamo ai militanti, ai volontari delle nostre feste e dei gazebo nei mercati che sono un esempio da seguire. Una volta fatta chiarezza al nostro interno andrà ricostruito un nuovo centro sinistra. Con chi? Lo capiremo meglio col lavoro di opposizione che sarà dovrà essere svolto in parlamento da domani. A partire dai prossimi giorni inizieranno ad essere riuniti gli organismi dirigenti a tutti livelli per decidere come procedere. Sarà necessario svolgere nel più breve tempo possibile, e a tutti livelli, un congresso che acceleri il percorso di ricostruzione del profilo politico e programmatico del partito democratico. Un congresso di ricostruzione e di rifondazione. È giusto, invece, prendersi qualche giorno per riflettere in maniera più accurata sugli aspetti che riguardano il nostro territorio e le sue dinamiche politiche, sia interne che esterne al partito“.
Matteo Salvini intanto si è indirettamente complimentato con Mario Agnelli, sindaco di Castiglion Fiorentino candidato al Senato, che ha convito il 30% dei suoi concittadini aventi diritto a mettere il segno sulla Lega. Soddisfazione in Forza Italia, che col suo coordinatore provinciale Bernardo Mennini ottiene un 6,2% “di prospettiva”.