Apre il Forum Risk, la Cisl protesta: “Vogliamo una sanità pubblica, i cittadini la pagano” Video

Alla manifestazione erano presenti la Segretaria Generale Cisl di Arezzo Silvia Russo, Mauro Giuliattini, responsabile regionale della Funzione Pubblica e Maurizio Milanesi della Funzione Pubblica di Arezzo. Un’ottima partecipazione questa mattina ha animato il gruppo del sindacato. Hanno portato i loro saluti e la loro solidarietà alla manifestazione la vicesindaco di Arezzo, Lucia Tanti e il sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli.

La Cisl FP, attraverso questa manifestazione, ha voluto denunciare la carenza di personale ARPAT che porterà breve all’esternalizzazione dei servizi. La richiesta alla Regione Toscana è quella di operare, come stanno facendo altre regioni, in direzione di una re-internalizzando dei servizi appaltati, risparmiando sulla spesa e assumendo il personale. Il pensiero che guida la Cisl Toscana e che i cittadini pagano le tasse per avere una sanità pubblica efficiente e non per arricchire soggetti esterni. La richiesta della Cisl è che si rispettino le relazioni sindacali, così come prevedono le norme contrattuali, di fatto ad oggi disattese.

“Nel corso degli anni la Regione Toscana ha permesso di esternalizzare di un gran numero di servizi – ha esordito Mauro Giuliattini, responsabile regionale della Funzione Pubblica – pezzi importanti del core business della sanità come cardiologia, fisioterapia, psichiatria sono stati esternalizzati. Il Servizio Sanitario Regionale è  così tanto esternalizzato, da spendere 4 miliardi per gli appalti, contro i 2 miliardi per la spesa del personale. Nell’Asl Toscana Centro –  – ha concluso Giuliattini – l’ultimo caso è il tentavo di esternalizzazione di ben 19 specializzazioni”.

“Nell’Asl Toscana Sud Est la situazione è migliore – commenta Silvia Russo – come organizzazione sindacale abbiamo bloccato sul nascere diversi tentativi di esternalizzazione e questo grazie ad una migliore situazione del personale. Anche se non siamo stati d’accordo con l’esternalizzazione, seppur temporanea, del modulo di continuità assistenziale alla clinica San Giuseppe. E’ vero che la scelta era legata ad alcuni lavori di messa in sicurezza del luogo dove veniva erogato questo servizio all’ospedale San Donato, crediamo però che poteva restare all’interno della sanità pubblica, mentre in questo caso è stato affidato tutto all’esterno anche con gli operatori. Riteniamo – conclude Russo – che ci siano attività da reinternalizzare, ad esempio il Cup, e questo è possibile solo se si investe nel personale. Ed è quello che chiediamo.Non siamo contro la sanità privata, ma è importante che essa svolga il suo compito come sussidiaria alla sanità pubblica”.

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