Alta velocità Arezzo, Ulivelli e Cherici: “Occorre una visione d’insieme”

“Si è parlato spesso della necessità di dotare Arezzo di migliori, più efficienti e più veloci collegamenti ferroviari, sia sulla linea storica (lenta) sia sulla linea direttissima (alta velocità). In tal senso condividiamo e promuoviamo con forza le istanze di coloro che richiedono un migliore e più efficiente servizio di collegamento cittadino da e per le principali hub del trasporto ferroviario ed aereo. È tornata attuale l’idea di realizzare una stazione sulla linea ad alta velocità in corrispondenza dell’attuale interconnessione con la linea lenta nella zona di Policiano-Rigutino. Per Arezzo ottenere qualche fermata in più dei treni ad alta velocità è legittimo ed anche auspicabile, ma non sufficiente se l’obiettivo è lo sviluppo culturale, produttivo e turistico del nostro territorio. Dobbiamo immaginare ad una infrastruttura moderna, che non sia solo fermata occasionale ma punto di riferimento per le aspettative e centro promotore dello sviluppo dei prossimi cinquanta anni. Una infrastruttura che abbia le potenzialità di utenza tali da giustificare gli investimenti necessari. Che poi si tratta di spendere bene i soldi di tutti noi. Come per tutte le attività l’analisi dei costi/benefici è da incrociare con le esigenze espresse dai territori determinando il punto di ottimizzazione tra ciò che è realizzabile dal punto di vista sociale, e ambientale nel territorio. Molti studi hanno dimostrato che solo una localizzazione che coinvolga le provincie di Arezzo, Siena, Perugia, giustifica l’investimento e il livello minimo del volume di utenza per una stazione sulla linea da Alta Velocità Firenze-Roma. Una infrastruttura di questo genere non potrà essere “limitata” alla parte ferroviaria ma dovrà comprendere i sistemi per l’accesso, la sosta, ed i servizi propri nella sua focalità territoriale. Quindi, ci sarà anche l’occasione per ridisegnare il tracciato della SR71. Se si pensa che questa scelta possa “nuocere” ad Arezzo rivendicandone una ipotetica centralità si sbaglia dimostrando un approccio non scevro da preconcetti ideologici e legato a visioni anacronistiche. Oggi, e nel prossimo futuro ancora di più, saranno i territori ampi e gli ambiti interconnessi ad offrire le migliori condizioni per lo sviluppo sostenibile”.

Lucia Cherici – segretaria provinciale di Azione

Gianni Ulivelli – coordinatore provinciale di Italia Viva

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