Disagi pendolari aretini e valdarnesi, mozione alla Giunta regionale
Fratelli d’Italia presenterà una mozione alla Giunta regionale. “Da mesi continuiamo a ricevere segnalazioni e lamentele dai pendolari che denunciano pesanti disservizi ferroviari per la condizione disastrosa in cui versa la tratta da e per Firenze. Chiederemo spiegazioni a Rfi e Trenitalia che il 25 gennaio verranno ascoltate in Commissione Trasporti”
“Cosa sta facendo la Regione per limitare il quotidiano calvario dei pendolari del Valdarno e di Arezzo?”. Lo chiedono, con una mozione, i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri e Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente, Trasporti e Territorio.
“Continuiamo a ricevere segnalazioni e lamentele dai pendolari che denunciano pesanti disservizi ferroviari per la condizione disastrosa in cui versa la tratta da e per Firenze. La Regione applichi, e non soltanto annunci, penali a Rfi e Trenitalia, alle due aziende chiederemo spiegazioni dei gravi e continui disservizi direttamente il 25 gennaio quando verranno ascoltate in Commissione Trasporti -sottolineano Veneri e Capecchi- La Regione quanto pensa di rimanere ancora inerte di fronte a ritardi pesantissimi, attese interminabili in stazione, ore di lavoro e di studio perse? E’ inutile che il Governatore Giani e l’assessore Baccelli alzino la voce senza però che venga trovata, insieme ai gestori del trasporto, una soluzione definitiva alle criticità che impattano significativamente sulla vita delle persone”.
“Il monitoraggio effettuato dai vertici regionali non sembra aver prodotto alcun risultato concreto, la Regione deve pretendere e garantire il funzionamento e la puntualità dei treni sulle tratte maggiormente utilizzate da lavoratori e viaggiatori -fanno notare Veneri e Capecchi- Un calvario quotidiano fatto di guasti, interruzioni, preparazioni di treni in ritardo, disservizi vari. Ogni giorno, per stessa ammissione della Regione, il 15% dei treni ha un ritardo superiore ai 5 minuti rispetto all’orario programmato rendendo il servizio non pienamente affidabile, mentre i pendolari pagano quasi 88,50 euro al mese di abbonamento”.