Ambulanze, il codice è rosso: servizi a rischio, si muove la politica
Ad Arezzo Croce Bianca, Croce Rossa e Misericordia sono in difficoltà, magari con dei distinguo, ma far uscire un’ambulanza ha un costo importante e i rimborsi, eccezion fatta per gli adeguamenti Istat, sono fermi ai calcoli fatti negli anni 2008/2010: 36 centesimi a Km, 17 euro a uscita. Una cifra che potrebbe essere il costo adatto per muovere un’utilitaria, non certo un’ambulanza. Bilanci alla mano, a queste condizioni siamo ad un passo dalla “serrata” e non sfugge a nessuno il disastro di un eventuale blocco, o anche solo un rallentamento importante di un servizio essenziale quale la macchina del 118. All’inadeguatezza dei rimborsi, si è aggiunta l’emergenza sanitaria nazionale, che da una parte ha aumentato a dismisura la richiesta di servizi, dall’altra ha “messo fuori gioco” un numero consistente di volontari. A proposito: Croce Bianca, Croce Rossa e Misericordia di Arezzo lamentano anche un calo importante delle “vocazioni”, insomma sono sempre meno i giovani che si avvicinano a questo genere di volontariato. Dopo e accanto alla pandemia, è arrivata la guerra in Ucraina e la conseguente impennata dei costi, dalle utenze al carburante ed il tutto senza azioni di sistema che riconoscano al mondo delle pubbliche assistenze un regime “ad hoc” tale da poter permettere loro di fare fronte al caro costi. E così si verificano disservizi che quando c’è di mezzo la salute possono portare a conseguenze gravi. Negli ultimi giorni, via social, alcuni aretini hanno anche evidenziato ritardi nell’arrivo di mezzi di soccorso: in un caso, dopo aver richiesto un’ambulanza e dopo un’attesa di un’ora, una signora aretina ha optato per il “fai da te”, accompagnando il marito in ospedale con mezzo proprio. La vice sindaco di Arezzo Lucia Tanti ricorda che “l’allarme è stato lanciato mesi addietro. Dal Comune abbiamo anche attivato un contributo straordinario a Croce Bianca, Croce Rossa e Misericordia. Non è moltissimo, anzi è una goccia nel mare, ma volevamo dare un segnale, uno stimolo affinché ognuno faccia la sua parte per evitare il blocco delle ambulanze”. Quello che poteva essere un temporale, intervenendo tempestivamente, è quindi diventato ora una tempesta perfetta e il rischio reale è il blocco dell’emergenza-urgenza e il depotenziamento del trasporto legato a patologie molto serie come quello per i dializzati o per i malati oncologici. Tanti ha quindi rotto ogni indugio, promuovendo un tavolo di confronto, praticamente a livello provinciale, “per ricostruire la situazione e avere un quadro più preciso della situazione“. L’appuntamento è per giovedì 2 febbraio ad Arezzo. A confrontarsi, i responsabili delle Pubbliche Assistenze, i sindaci della zona aretina e i quattro primi cittadini responsabili sanitari delle vallate: Chienni per il Valdarno, Vagnoli per il Casentino, Meoni per la Valdichiana e Innocenti per la Valtiberina. Con loro, sarà presente anche il neo presidente della Provincia di Arezzo Alessandro Polcri. “Ascolteremo le istanze dei responsabili di Croce Bianca, Croce Rossa e Misericordia per avere un quadro preciso della situazione in cui versano. Ai partecipanti dirò che su 118 e trasporto sociale serve un piano straordinario per dare risposte di sistema. E’ stato ignorato il nostro allarme lanciato a luglio, ora siamo ad un passo dal baratro, è tempo di intervenire subito e insieme“, conclude Lucia Tanti.