Giovani e grave povertà: si rafforza la collaborazione tra il Comune e l’associazione D.O.G.

Hanno unito le loro forze, l’assessorato alle politiche sociali e quello alle politiche giovanili, per aumentare le risorse da mettere a disposizione per la programmazione di interventi a sostegno delle gravissime povertà e delle azioni di prevenzione dedicate ai giovani. 50mila euro in totale a favore dell’associazione D.O.G. Operatori di Strada che, oltre a continuare nella propria attività di formazione e informazione tra i ragazzi, nel 2023 s’impegnerà anche nel contrasto alla grave povertà ed emarginazione sociale.

{rwattachments}

“Si consolida la caratteristica di Arezzo – ha commentato il vicesindaco Lucia Tanti – quale città coesa e sicura. Il tema del contrasto alla gravissima povertà e al fenomeno dei senza fissa dimora, l’impegno nella prevenzione del rischio di esclusione sociale e l’attenzione alle particolari situazioni di disagio rimangono prioritari per l’amministrazione, che può adesso contare anche sul supporto della fondazione Arezzo Comunità. Il coinvolgimento e la risposta del terzo settore e delle associazioni del territorio rimangono sostanziali e importantissimi: l’associazione D.O.G. offrirà un contributo prezioso al nostro programma di sostegno”.

“Il progetto dedicato ai giovani portato avanti negli ultimi anni dall’amministrazione insieme all’associazione D.O.G. – ha aggiunto l’assessore Federico Scapecchi – ha ottenuto risultati davvero interessanti. La presenza degli operatori di strada tra i ragazzi, la loro capacità di interagire in particolare con i giovanissimi usando gli stessi linguaggi e le stesse modalità di comunicazione ha consentito di iniziare un percorso al quale è importante dare continuità, in un momento, quale è quello che viviamo, in cui sono purtroppo evidenti le criticità del mondo giovanile”.

La conferma, quindi, della presenza in strada delle figure “informali” degli operatori consentirà di proseguire il lavoro di ricerca esplorativa delle criticità territoriali (osservazione, mappatura e contatto con il target nei luoghi di frequentazione), di individuazione dei bisogni espressi e inespressi e di impostazione successiva degli interventi, in un continuo lavoro di ricerca-azione. Il lavoro svolto con i ragazzi da D.O.G. è stato ben rappresentato in un report nel quale sono stati dettagliati gli interventi notturni eseguiti in particolare durante i fine settimana della movida nei luoghi più frequentati della città, mirati a sensibilizzare e informare circa gli effetti di alcol e sostanze stupefacenti e svolti con la piena collaborazione degli agenti della polizia municipale. Di particolare rilevanza, il corso di “peer education”, metodologia educativa funzionale al lavoro degli operatori nella trasmissione di informazioni ai ragazzi. Il corso, al quale ha partecipato un numero consistente di giovani tra i 15 e i 19 anni, ha avuto come temi principali i comportamenti a rischio, le condotte inerenti all’abuso di alcol, il binomio alcol e guida, il divertimento notturno.

L’associazione D.O.G. unirà a questa attività la disponibilità a essere parte attiva delle iniziative di coprogrammazione messe in campo dal servizio welfare e ufficio servizi sociali per il contrasto alla grave povertà ed emarginazione, soprattutto per garantire risposte tempestive alle situazioni di particolare difficoltà. Le azioni prioritarie del progetto di coprogrammazione prevedono, tra i tanti obiettivi, oltre alla costituzione di un tavolo di contrasto alla povertà, l’ampliamento e consolidamento della rete degli enti del territorio, la creazione di equipe multidisciplinari con competenze che spaziano dalle educative alle relazionali, sociali, psicologiche, sanitarie, il contrasto alla povertà educativa, la facilitazione all’accesso al mondo del lavoro, il pronto intervento sociale, i servizi di accoglienza.

Roberto Norelli dell’associazione D.O.G. ha ringraziato innanzitutto “della fiducia concessa dall’amministrazione comunale e per il supporto fornito da InformaGiovani e dagli operatori della polizia municipale che contribuisce a rafforzare il nostro senso di sicurezza. Noi lavoriamo proprio sulla fiducia, nella creazione di un rapporto positivo con i ragazzi che intercettiamo e ci gratifica che la rete economica che ruota attorno a questo lavoro, dai locali ai bar, ci riconosca come interlocutori. I dialoghi che instauriamo spaziano su vari aspetti, non solo droga, alcol o i loro effetti su chi si mette al volante, ma anche comportamenti alimentari, scommesse e giochi compulsivi, abbandono scolastico. Ricordo con piacere i 27 ragazzi che abbiamo invogliato a riprendere gli studi e la ricerca che ha coinvolto 320 ragazzi e i loro comportamenti in rete, perché quest’ultima anticipa spesso ciò che accade in strada”.

Il comandante della PM Aldo Poponcini ha ricordato come “abbia iniziato a collaborare con Roberto fin dai tempi di Arezzo Wave. Da quell’epoca la città è cambiata e con essa i giovani. Nel maggio 2020, quando c’è stata la prima riapertura dopo il lockdown, si profilavano problemi sconosciuti, ad esempio convincere i ragazzi che non potevano comunque aggregarsi in gran numero ma, anzi, dovevano mantenere il distanziamento. Da allora, anche noi siamo cresciuti proprio nella conoscenza dei giovani e lo abbiamo fatto insieme a D.O.G., perché i luoghi da monitorare restano molti e perché Roberto e i suoi collaboratori hanno un linguaggio adatto a farsi capire, magari più di una persona che si presenta in divisa e che viene vista come veicolo d’imposizione. È anche grazie a D.O.G. che posso continuare la mia battaglia contro alcol e droghe e la loro assunzione da parte chi poi guida un’auto. Nel 2022, purtroppo, mi e capitato di recarmi da un genitore per comunicare una notizia tragica ed è un’esperienza che non auguro a nessuno”.

Chiusura unanime: “Arezzo non merita la reputazione di città in preda a chissà quali fenomeni. Ci sono criticità ma anche tante buone notizie. Come ad esempio il premio ricevuto proprio dalla polizia municipale lo scorso 27 febbraio alla Camera dei Deputati per l’operazione di contrasto alla baby gang che operava in città. Il report che vogliamo allegare all’odierna conferenza stampa, riferito al periodo che va dal giugno dello scorso anno al gennaio 2023, è per ricordare quanto Arezzo debba essere trattata con rispetto e che in questa città c’è chi lavora per affrontare il disagio giovanile e ottiene risultati e chi si limita a comode diagnosi. Ecco, ci piacerebbe semmai che quei risultati ottenessero maggiore risalto”.

Articoli correlati