Supermensa, Lucia Tanti: “A dicembre le proposte, a gennaio il confronto, a febbraio la decisione”
Nota dell’assessore alle politiche sociali, scolastiche e sanitarie
Una cosa è certa: sul sistema di refezione scolastica la giunta non farà Ponzio Pilato, prenderemo la decisione dopo aver valutato tutte le proposte in campo, ovviamente anche quelle alternative alla ipotesi di supermensa oggi presente nel piano delle opere pubbliche e che li rimarrà finchè non avremo potuto valutare la fattibilità anche delle alternative.
In queste settimane ho ricevuto moltissime famiglie che hanno fatto proposte diverse sia rispetto alla supermensa che a quella del comitato ‘Giù le mani dalle mense’, che rappresenta certo dei genitori, ma a questo punto è dimostrato che non ne rappresenta la stragrande maggioranza.
I passaggi a questo punto sono i seguenti: a dicembre ascolterò tutti coloro i quali che hanno idee, segnalazioni, proposte e tutte saranno valutate con lo stesso metro e con la stessa misura da parte dei nostri uffici; a gennaio appena le valutazioni della fattibilità di ciascuna proposta sarà conclusa arriverà il tempo del pubblico confronto sullo stato attuale e sulle prospettive future di una refezione scolastica che nei prossimi anni impone di essere migliorata e potenziata; entro il mese di febbraio – salvo imprevisti che ad oggi non sono valutabili – prenderemo la decisione che più garantirà efficacia e efficienza al servizio di refezione scolastica.
E’ mio convincimento che questa città possa sviluppare il servizio attraverso il mantenimento di tre strutture già esistenti e la costruzione di una nuova struttura che permetta di garantire maggior sicurezza e maggior qualità superando le piccole cucine che risalgono agli anni ’70 e ’80. Se tuttavia qualcuno sarà in grado di dimostrarmi che esiste una soluzione diversa e migliore, da parte mia ci sarà tutta la disponibilità a modificare il progetto, ovviamente però non accetto lezioni da chi negli ultimi dieci anni ha perso tempo a far fare disegnini sui centri di cottura che sono finiti nei cassetti degli uffici perché irrealizzabili, non sapendo dare risposta ad un sistema ed un servizio che produce mezzo milione di pasti l’anno per 58 punti di erogazione affidato a sei piccole cucine che pensano solo per sé ed altre sei piccole cucine che devono fare fronte quotidianamente a tutto il resto delle scuole.