Verso il 25 aprile, Bracciali: “Mobilitiamoci per la nostra memoria”
ll 25 aprile si avvicina e non sarà come tutti gli altri. Quello che è successo in questi mesi è solo il prologo di tutto quello a cui assisteremo nei prossimi anni. Le parole del Presidente del Senato La Russa sui nazisti del Battaglione Bozen trasformati in “banda musicale di pensionati” e quella della Presidente del Consiglio Meloni che ricorda le Fosse Ardeatine come “i 335 innocenti uccisi solo perché italiani” e non perché antifascisti sono l’inizio del tentativo di sostituzione della memoria del nostro Paese che nei prossimi anni sarà sistematico. Perché il 25 aprile che arriverà non sarà come gli altri? Difendere la memoria del nostro Paese significa anche difendere la nostra Costituzione e le nostre radici storiche.
Ad Arezzo, nel giorno della Liberazione, andremo nei luoghi per commemorare le vittime che hanno permesso la nascita della Costituzione, ma vorremmo trovare quei monumenti, quei cippi, quelle lapidi in uno stato dignitoso, non solo per rispetto alle vittime ma anche ai familiari. Necessitano di una manutenzione costante che abbiamo richiesto all’Assessore competente molte volte dal nostro gruppo consiliare come per il ripristino delle lettere al monumento al Poggio del Sole, ad esempio. Il monumento a San Polo è stato finanziato da privati e associazioni, a San Severo sono anni che i familiari richiedono la posa di alcuni mattoni, al Mulinaccio occorre ogni volta richiedere l’intervento del verde pubblico per tagliare l’erba prima delle celebrazioni della Messa.
È evidente che c’è bisogno una grande mobilitazione al fianco delle associazioni che da sempre si adoperano affinché il nostro Paese non dimentichi il suo passato. Dobbiamo costruire un fronte politico largo e che possa fronteggiare su questo tema ogni tentativo di revisionismo storico. Il 25 aprile passerà ma ancora più importante è ciò che succederà dopo. Sosterremo ogni iniziativa che contribuisca a raggiungere l’obiettivo di valorizzare le attività delle associazioni, gli Istituti storici perché non vengano mai recise nel nostro territorio le radici della nostra comunità.