Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

giovedì | 26-12-2024

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Cortona, Confcommercio contro l’applicazione troppo rigida del nuovo regolamento Cosap

 
L’associazione ha quindi predisposto un servizio di consulenza e assistenza legale per i commercianti multati
 
È un’applicazione troppo zelante delle regole quella che ha portato i funzionari della Polizia Municipale di Cortona a comminare diverse sanzioni agli esercizi commerciali del centro storico per inadempienze in materia di occupazione del suolo pubblico con arredi e insegne.
 
Ne è convinta la Confcommercio, che leva la sua protesta per bocca del responsabile di zona Carlo Umberto Salvicchi:
 
Nei mesi scorsi abbiamo seguito passo passo la stesura del nuovo regolamento Cosap, necessario per garantire al centro storico una migliore uniformità ed estetica. Abbiamo organizzato alcune riunioni per mettere a confronto amministratori e imprenditori, con l’obiettivo di definire regole certe ma soprattutto di farle conoscere a tutti. Viste le tante novità del testo approvato, nel rispetto della legge avevamo concordato con il Comune che i suoi funzionari avrebbero adottato un periodo transitorio di moral suasion prima di passare alle multe. Sarebbe bastato a sensibilizzare i commercianti alle nuove regole. Invece si è provveduto subito ad elevare i verbali con una volontà punitiva che ci pare francamente eccessiva”.
 
Confcommercio ha quindi predisposto per i suoi associati un servizio di consulenza e assistenza legale:
 
“Siamo a disposizione per supportare i commercianti colpiti dalle sanzioni, qualcuno si è già rivolto a noi”, fa sapere Salvicchi. La speranza dell’associazione è, ovviamente, quella di arrivare ad un compromesso con l’Amministrazione Comunale: “si tratta di applicare il regolamento con equità e giudizio. Vorrei ricordare che attraverso gli arredi esterni le attività rendono la città più accogliente, quindi in qualche modo svolgono anche una funzione pubblica e sociale. Se è giusto, giustissimo, farli pagare per l’occupazione del suolo pubblico, non è giusto infierire in questo modo approfittando di una modifica delle regole ancora non ben conosciuta da tutti. A volte basterebbe un po’ di buon senso per far funzionare bene le cose…”.

Articoli correlati