‘San Lorenzo’ di Bartolomeo della Gatta, Fornasari: “Restauro provvidenziale”

“Il Rotary Club Arezzo Est è da sempre attento alle infinite bellezze artistiche e culturali della nostra città. È per questo che, nel 50esimo anno dalla sua fondazione ha voluto promuovere il recupero di questo meraviglioso affresco di Bartolomeo della Gatta che rischiava seriamente di andare definitivamente perduto – ha detto Francesco Pugi, Presidente del Rotary Club Arezzo Est – Siamo pertanto orgogliosi di essere riusciti a riportare al suo antico splendore questa mirabile opera e di restituirla alla cittadinanza e ai turisti che visitano Arezzo, che adesso potranno ammirarla nella sua nuova veste”.

L’affresco con San Lorenzo, che risale al 1476, è la prima opera giunta a noi eseguita da Bartolomeo ad Arezzo e doveva fare parte di una decorazione più ampia, come indica Vasari nella biografia del camaldolese. Egli racconta: <<… nella Badia di Santa Fiore di detta città [Arezzo] di sua mano una cappella all’entrare della chiesa per la porta principale entro la quale è un San Benedetto e altri santi fatti con molta grazia e con buona pratica e dolcezza>>. L’affresco testimonia l’adesione giovanile di Bartolomeo alla lezione di Piero della Francesca, oltre che l’influenza anche di Domenico Ghirlandaio.

“Dalla sua scoperta nel 1933 a oggi, l’affresco è stato oggetto di più interventi di restauro, ma nonostante questo si trovava in cattive condizioni di conservazione – afferma Liletta Fornasari, storico dell’arte – Il degrado era causato innanzitutto dall’umidità capillare che raggiungeva oltre metà dell’altezza del dipinto provocando efflorescenze solfatiche e danneggiando gli strati pittorici. Senza questo provvidenziale intervento l’affresco sarebbe andato in rovina”.

Il presente intervento, oltre a rimuovere depositi e patine saline e alleggerire le integrazioni fuori tono, ha provveduto a liberare la porzione sottostante della parete dagli strati di intonaco, per evitare la risalita dell’umidità e proceduto a stuccare e integrare cromaticamente mancanze e abrasioni sulla pittura.

“Chimet è orgogliosa di aver contribuito a questo restauro – ha aggiunto Luca Benvenuti, CEO di Chimet S.p.a. – La nostra azienda è molto sensibile ai temi della contribuzione sociale verso il territorio di appartenenza, quello aretino, così ricco di storia e di arte. Proprio con queste finalità abbiamo creato un portale dedicato ‘ChimetConTe.com’’ che nasce per dare sostegno a progetti dall’alto valore sociale, assistenza a favore di anziani, di famiglie disagiate, di persone con mobilità ridotta, del mondo della scuola, a sfondo ricreativo, sportivo e, come in questo caso, anche a iniziative culturali di elevato spessore”.

Ieri sera, sempre presso la Badia delle Sante Flora e Lucilla di Arezzo, l’opera di restauro è stata presentata alla cittadinanza durante l’incontro al quale hanno preso parte Francesco Pugi, Presidente Rotary Club Arezzo Est; Luca Benvenuti, Ceo Chimet Spa; Padre Francesco Bartolucci, Parroco Badia delle Sante Flora e Lucilla; Liletta Fornasari, Storico dell’arte, Tommaso Sensini e Tiziana Conti Studio Tre. Al termine, il Maestro Luca Provenzani ha eseguito musiche di J.S. Bach Suite n. 1 in sol maggiore per violoncello solo Preludio, Alemanda, Corrente, Sarabanda, Minuetto I e II, Giga.

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