Agricoltura, le organizzazioni: “L’acqua di Montedoglio deve arrivare ai campi”
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L’acqua c’è. A fine maggio risultavano invasati oltre 100.000.000 mc di risorsa. Gli agricoltori della Valdichiana Aretina e Senese e della Valtiberina la vedono. E’ lì sotto i loro occhi, ma non arriva alle aziende.
Nel territorio si sviluppano i campi di cereali, i frutteti, le distese di ortaggi: il meglio del made in; produzioni sempre più spesso costrette a combattere contro la siccità, le estati prolungate, le temperature da record.
Intanto la risorsa resta stoccata nella diga realizzata negli anni 60/70 che alimenta nel territorio un sistema di laghetti collinari che potrebbe servire l’intero comprensorio della Valtiberina e della Valdichiana .
Un paradosso per una infrastruttura nata proprio per soddisfare i bisogni irrigui di un territorio che, già 50/60 anni fa, manifestava la sua spiccata vocazione agricola, documentata dalla crescita di numerose e importanti aziende, moderne e all’avanguardia: un sistema produttivo strutturato, che potrebbe ancora migliorare le sue performance sul piano qualitativo e quantitativo.
A distanza di mezzo secolo, con la crisi climatica in atto e le bizzarrie meteorologiche che rendono indispensabile la risorsa nelle stagioni calde, ma anche per fronteggiare le sempre più frequenti e ripetute gelate primaverili, non è più possibile attendere la realizzazione delle reti a servizio delle imprese.
Lo dicono, interpretando i bisogni di un’imprenditoria che guarda avanti, le organizzazioni professionali agricole Cia, Coldiretti e Confagricoltura di Arezzo nella richiesta di risorse da destinare al completamento delle progettazioni e delle reti irrigue del Sistema Occidentale di Montedoglio.
Nel tempo le imprese si sono specializzate, hanno sostenuto forti investimenti, sono pronte a strutturarsi ancora per rafforzare ulteriormente le filiere agroalimentari, che hanno conquistato il mercato toscano, nazionale e internazionale.
“L’acqua – dicono Cia, Coldiretti e Confagricoltura – è una risorsa strategica per le produzioni agricole, soprattutto a fronte dei cambiamenti climatici ormai costringono le imprese ad irrigare anche colture tradizionali, come la vite e l’olivo, che in passato non ne avevano alcuna necessità. La presenza di Montedoglio con la sua dotazione idrica rappresenta una concreta salvaguardia per il settore. L’agricoltura infatti necessita di certezze di approvvigionamento. Oggi più che mai è indispensabile una politica irrigua seria e strategica per riuscire a installare le tubazioni e a portare l’acqua nei campi. Dal canto loro, le organizzazioni agricole aretine mettono a disposizione delle istituzioni le proprie strutture tecniche e la loro professionalità per lo sviluppo di un programma irriguo nella zona”.