Sant’Andrea: salutate la capolista. La Giostra di Massimo Gianni – FOTO
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La lancia d’oro, forgiata dalla bravura e dall’esperienza del maestro intagliatore Francesco Conti, è dedicata ai 50 anni della Fiera Antiquaria.
La città fin dal mattino si tinge di colori e riecheggia di suoni che immergono la città di Arezzo in una atmosfera indescrivibile.
La sfilata incanta i numerosi turisti richiamati da questo atteso avvenimento, e i quartieristi accompagnano i figuranti con il solito entusiasmo dopo aver atteso la Giostra per tanti mesi.
La giornata scorre veloce e si arriva alla disfida al buratto non prima di essersi goduti l’entrata in piazza dei quartieri e l’esibizione dei musici e degli sbandieratori.
Inutile fare pronostici, sulla lizza può accadere di tutto, anche se va detto che i quartieri della colombina e di porta Sant’Andrea hanno qualcosa in più, e la storia degli ultimi dieci anni di giostra lo dimostra in maniera lampante. Parte con la prima carriera Porta Crucifera, il capitano gioca subito la carta Adalberto Rauco, la carriera però è da dimenticare, di quelle che spengono l’entusiasmo del caloroso popolo rosso verde.
Tre punti e il resto della piazza esulta.
È la volta di Davide Parsi per Porta del Foro, ottima prova, tra il quattro e il cinque, grande suspence, poi l’annuncio del quattro da parte di messer Chiericoni.
Gianmaria Scortecci ci aveva abituato fino ad oggi a ben altre carriere, un tre da parte di un cavaliere di Porta Santo Spirito fa notizia.
Il morale delle truppe gialloblù è sotto i tacchi.
È la volta di Sant’Andrea, Tommaso Marmorini bagna il suo esordio con un cinque pesante quanto un macigno.
Con questa impresa Marmorini mette la lancia d’oro in direzione di piazza San Giusto.
Si parte con le seconde carriere. Lorenzo Vanneschi, esordiente per porta Crucifera, ha il difficile compito di colpire un cinque per tenere accesa la speranza.
Carriera così così, l’esito finale è un due che fa mestamente calare il sipario su questa giostra in versione rosso verde.
Il secondo cavaliere di porta del Foro, Andrea Vernaccini, stampa un quattro che da una parte inorgoglisce il popolo giallo cremisi, dall’altra aumenta il rammarico per non essere arrivati almeno agli spareggi con otto punti.
Adesso ci vuole un miracolo per togliere la lancia d’oro a Sant’Andrea.
Elia Cicerchia di miracoli se ne intende, ma questo entrerebbe di diritto nella leggenda.
Carriera perfetta, forse disturbata dai figuranti giallo cremisi.
Lunga attesa e grande suspense, alla fine arriva il verdetto dei quattro punti.
A questo punto tutto è nelle mani di Enrico Vedovini che, in sella a Peter Pan, deve centrare un quattro per portarsi a casa la lancia d’oro.
Per uno come Vedovini è come tirare un rigore con il portiere svenuto in terra.
Missione compiuta, la classe di Vedovini non è acqua, e la lancia dedicata al cinquantesimo anniversario della Fiera dall’Antiquariato si tinge di bianco verde.
Porta Sant’Andrea si aggiudica così la 136esima edizione della Giostra del Saracino e sale in testa alla classifica generale con 37 lance d’oro.
Il popolo bianco verde lascia la piazza urlando al cielo “salutate la capolista”.
Porta del Foro non ha nulla di cui rammaricarsi, mancò la fortuna non il valore.
Per Santo Spirito una giostra condizionata dall’errore di Gianmaria Scortecci.
A porta Crucifera invece ci sono molte cose da rivedere e analizzare vista la prova deludente di entrambi i giostratori.