Intelligenza pratica e sopravvivenza
La dimensione creativa dell’intelligenza è caratterizzata dall’immaginazione, dalla scoperta e dall’abilità a produrre il nuovo.
Ci sono persone che pur non apparendo particolarmente dotate dal punto di vista dell’intelligenza analitica o creativa, riescono lo stesso a integrarsi bene nell’ambiente in quanto eccellono in competenze pratiche, che consentono loro di interpretare l’ambiente, al fine di capire quali iniziative possono essere adeguate e quali no e di mettere in atto piani operativi per affrontare situazioni problematiche.
Queste persone sono dotate di intelligenza pratica, la quale si esplicita nell’abilità di usare strumenti, di saper organizzare, attuare progetti concreti, dimostrare come si fa qualcosa.
Il test d’intelligenza per bambini piú frequentemente utilizzato, la WISC-4, valuta quattro aree cognitive, mediante indici cognitivi distinti: Indice di Comprensione Verbale (ICV), Indice di Ragionamento Visuo-Percettivo (IRP), Indice di Memoria di Lavoro (IML) e Indice di Velocità di Elaborazione (IVE).
L’Indice di Ragionamento Visuo-Percettivo (IRP), costituito da tre sub-test (Disegno con i cubi, Ragionamento con le matrici e Concetti illustrati) e un test supplementare (Completamento di Figure), misura il ragionamento non-verbale e l’intelligenza fluida, importanti perché scarsamente influenzati dal livello culturale e educativo. Questo indice valuta la capacità del soggetto di esaminare un problema, di avvalersi delle proprie abilità visuo-motorie e visuo-spaziali, di pianificare, di cercare delle soluzioni e quindi di valutarle.
L’intelligenza fluida, o ragionamento fluido, è la capacità di pensare logicamente e risolvere i problemi in situazioni nuove, indipendentemente dalle conoscenze acquisite. È la capacità di analizzare problemi nuovi, identificare gli schemi e le relazioni sottostanti per estrapolarne una soluzione usando il ragionamento logico. È necessario che tutti i problemi logici, scientifici, matematici e tecnici, siano affrontati con il procedimento del problem solving, adottando il pensiero fluido che comprende sia il ragionamento induttivo che quello deduttivo.
L’intelligenza fluida è molto simile all’intelligenza pratica, ma abbraccia sia il mondo astratto che concreto, mentre l’intelligenza pratica si riferisce solo al mondo concreto e reale, cioè all’ambiente circostante. Detto questo, si può dire che l’intelligenza fluida e l’intelligenza pratica siano molto simili, dal momento che entrambe utilizzano schemi pregressi, servono per risolvere problemi pratici e seguono uno schema logico nel problem solving.
L’ICF (2008), il manuale di funzionamento e disabilità utilizzato in Italia, studia e definisce la capacità adattiva per stabilire quanto un individuo sia autonomo, oppure necessiti di ausili o aiuti. La capacità adattiva definisce il grado di autonomia e di orientamento dell’individuo, migliora necessariamente con il migliorare dell’intelligenza pratica ed è indipendente ed autonoma rispetto all’intelligenza analitica e creativa. Al migliorare della capacità adattiva, migliora l’iniziativa, l’indipendenza, la capacità critica e l’autonomia nelle scelte e nelle iniziative di un individuo.
Anche in questo caso, la capacità adattiva è molto simile all’intelligenza pratica in quanto entrambe necessitano ed esprimono iniziativa (per quanto riguarda l’intelligenza pratica mi riferisco all’ambito pratico – delle cose da fare – e non relazionale – delle emozioni da gestire) e capacità di analisi (come mettere insieme i pezzetti di un puzzle).
Chi eccelle in intelligenza pratica è la miglior persona a cui affidarsi in caso di sopravvivenza.