Valdarno, un campo estivo per 23 giovani all’interno di beni confiscati alla mafia
I ragazzi saranno ospiti fino al 26 agosto delle cooperative sociali “La strada” a Teano e “Al di là dei sogni” a Sessa Aurunca, che gestiscono i due beni confiscati situati in Campania, in provincia di Caserta. A Teano saranno presenti quelli provenienti dai comuni del Valdarno Fiorentino e della Valdisieve (10 persone) mentre a Sessa Aurunca gli altri dei comuni del Valdarno Aretino (13 persone). il Campo si svolgerà sul bene confiscato “A. Varone”, a Maiano di Sessa Aurunca (CE) gestito dalla cooperativa sociale “Al di là dei Sogni”. Durante la settimana di permanenza, oltre a dare una mano nelle attività lavorative delle due aziende, incontreranno tutte le persone che operano nelle due cooperative, il mondo associativo locale che opera nell’antimafia, alcuni familiari di vittime innocenti delle mafie, in un percorso di crescita personale e di gruppo. La loro attività è però già iniziata da alcune settimane, in quanto hanno già svolto alcuni incontri preparatori con le due compagnie teatrali che li stanno accompagnando nel loro percorso. 11 le amministrazioni comunali del Valdarno aretino, fiorentino e della Valdisieve che hanno partecipano alla terza edizione del progetto “Valdarno e Valdisieve E!state LiberI!”, tra cui Bucine, Castelfranco – Piandiscò, Cavriglia, Figline – Incisa Valdarno, Laterina – Pergine Valdarno, Loro Ciuffenna, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina. Si sono fatte carico del 50% delle spese di soggiorno dei ragazzi, delle spese di soggiorno degli accompagnatori, del viaggio in autobus di andata e ritorno e della collaborazione delle compagnie teatrali. I 4 accompagnatori dei ragazzi minorenni fanno parte di un gruppo di lavoro composto da oltre 10 giovani maggiorenni a cui ha dato vita da alcuni mesi il Coordinamento del Valdarno di Libera. Questa associazione fu fondata nel 1995 con l’intento di sollecitare la società civile alla lotta contro la criminalità organizzata. Tra i loro impegni principali proprio l’uso, a scopo sociale, dei beni che nel corso degli anni sono stati confiscati alla mafia.