Al via il progetto delle Officine di Capodarno, una svolta per la vallata. In corso il bando per la gestione.
E’ in corso il bando per l’affidamento della gestione e il 31 gennaio scadrà il termine per la presentazione delle domande sul portale della Regione “Start” (Sistema Telematico Acquisti Regionale della Toscana). Le Officine, inaugurate lo scorso 23 giungo, offriranno ai giovani casentinesi un’importante possibilità di crescita: la scuola diventerà infatti uno strumento fondamentale per chi vorrà investire nella ricerca con un modo nuovo e diverso di fare economia, anche grazie alla collaborazione con le scuole del Casentino e con le università italiane e straniere attraverso dei corsi che attribuiranno crediti agli studenti partecipanti, master, percorsi di specializzazione.
“Questo è un progetto nel quale la nostra amministrazione ha creduto e sul quale ha puntato con decisione per le sue caratteristiche di innovazione, di sostenibilità ambientale, di attrattiva per i giovani che hanno idee e motivazioni a realizzarle” ha commentato il sindaco di Pratovecchio Stia Nicolò Caleri. Si tratta di un progetto che mira ad affrontare i molteplici aspetti della vita dei cittadini, nell’ottica di abbattere lo spopolamento naturale che i territori montani stanno vivendo, cercando di recuperare e valorizzare le risorse che invece l’ambiente mette a disposizione.
Le officine rientrano nel programma delle “Aree Interne Casentino Valtiberina” grazie al quale riceveranno un finanziamento di 155 mila euro in tre anni.
Se poi la conduzione della struttura raggiungerà gli obiettivi fissati, la corresponsione di fondi diventerà strutturale, quindi con un aiuto cospicuo che consentirà al progetto di mettere le ali. Il bando di appalto prevede come requisito essenziale che il gestore sia un’agenzia formativa accreditata secondo le ultime normative regionali e che svolga attività di formazione, convegni, workshop, seminari, progetti di sensibilizzazione ed orientamento scolastico, servizi alle aziende (tirocini, ricerca & sviluppo, formazione ad hoc), collaborazioni con i partner del protocollo, partecipazione ai bandi di finanziamento e comunicazione/diffusione del progetto.
Gli ambiti di riferimenti sui quali dovrà lavorare il gestore, vanno dalla bioedilizia alla filiera del legno, passando dall’agricoltura biologica e biodinamica, dal vivaismo alla viticoltura, all’ ingegneria ambientale, fino alla robotica applicata all’artigianato e/o all’ambiente e allo sviluppo di energie alternative e/o rinnovabili, interessando la gestione del patrimonio forestale e faunistico ma anche l’artigianato locali (gastronomico e non) e il turismo ambientale, sportivo e naturalistico.