Lavori di pubblica utilità al servizio dei bisogni della Casa Pia
Lavori di pubblica utilità al servizio dei bisogni della Casa di Riposo “Fossombroni”. Lo storico istituto ha rinnovato la convenzione con la Casa Circondariale di Arezzo e, dall’inizio dell’estate, è sede di un progetto di carattere rieducativo che ha trovato concretizzazione nell’ospitalità di un detenuto che viene coinvolto in numerose mansioni all’interno della struttura con sede in piaggetta Faenzi. Gli interventi interessano manutenzione, valorizzazione o pulizia dei diversi ambienti dell’istituto, con il coinvolgimento e con la fattiva collaborazione degli stessi ospiti della casa di riposo per andare così a proporre una reale esperienza di inclusione e di acquisizione di nuove competenze. «La convenzione tra Casa Pia e Casa Circondariale – ricorda la presidente Debora Testi, – è stata rinnovata nella scorsa estate e ha trovato ora seguito con la gioia e la soddisfazione di poter offrire un’occasione di vicinanza, ospitalità, responsabilizzazione, coinvolgimento sociale e valorizzazione professionale per un nuovo detenuto, con un percorso di reale reinserimento che è stato arricchito anche dai legami umani e collaborativi instaurati con alcuni nostri ospiti».
La convenzione dà seguito a quanto previsto dalla legge 345 del 1975 che prevede la possibilità per i detenuti di essere ammessi a prestare la loro attività a titolo volontario e gratuito nell’ambito di progetti di pubblica utilità anche al servizio di enti di assistenza sociale quali le case di riposo. Questi interventi, coordinati nel massimo rispetto delle misure di sicurezza, vengono inseriti all’interno di un percorso rieducativo da svolgere anche all’esterno della casa circondariale per portare del bene alla comunità e per riuscire così a restituire cittadini utili per la società. Le diverse mansioni da svolgere sono individuate di volta in volta secondo le esigenze della Casa di Riposo “Fossombroni” e concordate con la Casa Circondariale, con il coinvolgimento di alcuni residenti che permette di promuovere un lavoro congiunto e un reciproco arricchimento. «La Casa Pia è una struttura aperta verso il territorio – ribadisce Antonio Rauti, consigliere con delega al sociale, – e questa convenzione testimonia, ancora una volta, il legame, la sensibilità e l’attenzione verso i nostri “vicini” della Casa Circondariale. Siamo infatti ben consapevoli dell’importante funzione sociale di queste attività che permettono ai detenuti di svolgere mansioni di carattere rieducativo in maniera volontaria e secondo le loro esigenze personali con il doppio vantaggio di porre la loro opera al servizio dei bisogni della comunità locale e di acquisire competenze e conoscenze professionali spendibili in futuro».