I polli di Renzo, che si beccavano e alla fine finirono in pentola

Che significato hanno oggi concetti come MASSIMALISMO E RIFORMISMO? I modi di produzione, i mercati, i rapporti sociali, l’informazione cambiano continuamente e non sono più ascrivibili dentro le categorie del passato. E il mondo non è quello che a noi piacerebbe che fosse ma è quello che è, con le sue bellezze e le sue brutture.

A meno che, qui nasce il dubbio amletico, quel dibattito dentro al PD non serva per coprire altro e non si riduca a un ben più prosaico: “quanti posti mi spettano?”.

Eh sì, proprio così, il tema vero non è il MASSIMALISMO DELLA SCHLEIN, che io non ho votato come Segretaria. Il tema vero è capire se l’agenda che propone la segretaria del PD: salario minimo, lotta al precariato e ai cambiamenti climatici, scuola, sanità pubblica e casa siano temi su cui costruire un progetto.
Tutto questo al netto di scivolate radicaleggianti sui diritti civili e sulle alleanze politiche che a me continuano a non convincere. Chi la pensa in maniera diversa ha il dovere di proporre idee alternative.

Detto questo io mantengo il massimo rispetto per chi sceglie di allontanarsi dal PD. In molti casi sono scelte dolorose, specialmente tra chi ha contribuito alla sua fondazione ed è sbagliato liquidarle con un’alzata di spalle. Bisognerebbe invece fare uno sforzo per capire, per tenere insieme, per riunire.

Tanto più adesso che sul piano nazionale si prospettano emergenze sociali incredibili: i flussi di migranti che appaiono inarrestabili, il caro vita, la perdita di competitività del sistema paese.
E sul piano finanziario le cose non vanno meglio. Mancano le coperture per mezza manovra finanziaria, i prezzi volano e l’economia rallenta. Scuola e sanità scendono nella scaletta delle priorità.
Su questi argomenti il maggior partito di opposizione deve dire come la pensa altro che massimalismo e riformismo! Perché non è sufficiente limitarsi a scaricare le colpe sul governo.

Chi oggi governa ha responsabilità sulle mancate promesse, a partire dal prezzo della benzina, ma certo non può essere messo sotto accusa per il rallentamento dell’economia, vista l’interconnessione tra le economie europee cui si aggiungono le politiche monetarie della BCE.

Sono cose tecniche? No, questa è politica e a me non piace fare l’opposizione per l’opposizione. Occorre costruire una prospettiva di governo dove contano le proposte e rallentano i personalismi perché, diciamolo chiaramente, uno dei problemi del PD, che la Schlein non ha affrontato, è quello di avere gruppi dirigenti poco credibili agli occhi dell’opinione pubblica.
Sarà un caso ma nessuno dei famosi big ha voluto rischiare l’lezione nei collegi uninominali.

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