Cantieri aperti sui fiumi valdarnesi

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Iniziata nel mese di luglio, prosegue in tutta la vallata la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, coprendo 150 km di tratti per un investimento complessivo di oltre 1.200.000 euro. "Primadonna" resta l’Arno con 13 chilometri interessati dalle lavorazioni, ma l’operazione coinvolge molte aste fluviali dal fondovalle all’area collinare.

Dal 1 luglio è scattata l’operazione "fiumi più sicuri", una maxi attività di prevenzione realizzata annualmente dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno. L'obiettivo è il controllo della vegetazione, la risagomatura delle sponde e il ripristino delle opere idrauliche, finanziati con il contributo dei consorziati.

Quest'anno, gli interventi di manutenzione ordinaria coprono 150 chilometri, una distanza che idealmente coprirebbe l'andata e ritorno tra Arezzo e Firenze. L'investimento complessivo per la funzionalità delle aste fluviali del Valdarno aretino è di 1.200.000 euro.

Gran parte delle risorse è destinata al contenimento della vegetazione erbacea e arbustiva e alla rimozione di piante instabili, malate e deperite, per eliminare ostacoli al deflusso delle acque e permettere la verifica dello stato di conservazione delle opere, programmando eventuali ripristini e risagomature. L’Arno è protagonista con 13 chilometri di interventi pianificati dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno.

Le operazioni principali sono lo sfalcio e il taglio, ma non le uniche. Settanta mila euro saranno destinati alla movimentazione dei sedimenti, 15.000 euro a interventi puntuali non programmabili resi necessari da particolari eventi meteorologici, e 20.000 euro alla manutenzione della cassa di espansione del Torrente Ambra.

Come ogni anno, le lavorazioni si estendono progressivamente dai tratti urbani a quelli collinari ed extraurbani, con particolare attenzione ai corsi d’acqua che richiedono interventi annuali per la loro conformazione, caratteristiche idrauliche e localizzazione.

Nel fondovalle, tra gli altri, ci sono il torrente Dogana e i borri di Val di Lago, Giglio e Spedaluzzo nel comune di Montevarchi; i borri dei Frati, della Madonna e Vacchereccia a San Giovanni Valdarno; i torrenti Ciuffenna e Ascione e i borri di Riofi o delle Cave, di Piantravigne e delle Ville nel comune di Terranuova Bracciolini. Nei centri collinari, gli interventi includono il Resco e il Faella a Castelfranco-Piandisco; il Ciuffenna e l’Agna a Loro Ciuffenna; i torrenti Scerfio, Presciano e Trove a Laterina-Pergine Valdarno; i torrenti Ambra, Asciana, Trove e Trigesimo o Caposelvi e i borri di Panzano e dei Frati a Bucine; i borri della Cervia, di San Pancrazio e di San Cipriano a Cavriglia.

"La mappa completa degli interventi è disponibile sul sito web del Consorzio, dove una pagina cartografica riassume chiaramente tutti gli interventi programmati per l'anno," spiega l’ingegner Serena Ciofini, caposettore Difesa Idrogeologica. "Questi interventi devono essere realizzati entro l’anno, nel rispetto delle normative vigenti, per ottimizzare i risultati."

"In dieci anni dalla sua nascita, il Consorzio ha sviluppato un sistema di prevenzione 'su misura' per ciascun territorio," spiega la Presidente del Consorzio, Serena Stefani. "Partendo dalle indicazioni della Regione Toscana in termini di frequenza e modalità di intervento, le lavorazioni sono state programmate annualmente, recependo i risultati del monitoraggio tecnico e le segnalazioni di amministratori locali e cittadini. Questo approccio ci ha permesso di approfondire la conoscenza del reticolo di gestione, migliorare la qualità e l’efficacia degli interventi, e ottimizzare le risorse umane ed economiche. Abbiamo aumentato la vigilanza, l’esecuzione di interventi puntuali e la manutenzione ordinaria per ottenere la massima efficienza delle aste fluviali, indispensabile per fronteggiare fenomeni meteorologici sempre più intensi e pericolosi."

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