“Oltre l’apparenza”, Marco Cipolli espone pitture, sculture e ceramiche che indagano l’universo femminile

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Fino al 10 settembre 2024 la Filanda, in via Ciuffenna 7 a Loro Ciuffenna (AR), ospita “Oltre l’apparenza”, mostra personale di pittura, scultura e ceramica di Marco Cipolli a cura di Marco Botti con la collaborazione di Donatella Mormile.

“Oltre l’apparenza” sarà visitabile dal giovedì alla domenica, dalle 18 alle 22. In occasione della Festa del Perdono, la personale sarà visitabile anche lunedì 9 e martedì 10 settembre.

LA MOSTRA

Harry Chapin, uno dei più ispirati cantautori americani degli anni Settanta, suggeriva di “non giudicare gli uomini dalla loro pura apparenza; perché la risata leggera che spumeggia sulle labbra spesso ammanta le profondità della tristezza, e lo sguardo serio può essere il sobrio velo che copre una pace divina e la gioia”.

Contemplando le figure femminili di Marco Cipolli, esposte per l’occasione nel suggestivo spazio espositivo comunale della Filanda di Loro Ciuffenna, questa riflessione emerge in maniera più forte che mai. Osservatele attentamente nel loro modo di presentarsi, con quelle vesti eleganti, con quei gioielli e copricapi che ne esaltano i tratti somatici e omaggiano i luoghi provenienza. Non troverete nessun riferimento alla società contemporanea, nella quale essere visibili a tutti i costi e ostentare è l’aspirazione massima di molti, non troverete nulla dell’assioma “l’apparenza conta più della sostanza”. Quel portamento nobile, quegli sguardi profondi, quell’abbigliamento così importante sanno invece di consapevolezza, autodeterminazione e desiderio di piacere prima di tutto a se stesse.

Le muse ispiratrici del pittore, scultore e ceramista sono donne di varie etnie. Guardandole viene da pensare che appartengano anche a diverse epoche. Nella sua indagine intorno al composito universo femminile, Cipolli trasfigura le protagoniste e le filtra attraverso il sogno, lo stato d’animo del momento, i viaggi della mente e del cuore. In questa maniera le barriere spazio-temporali vengono abbattute e la celebrazione della bellezza muliebre non riguarda più solo la superficie, ma anche – e forse soprattutto – il lato interiore che si propaga all’esterno. Il limite tra reale e ideale si fa sottile, perché sono donne di questo mondo, ma si fanno messaggere di un fascino sublimato.

Marco Cipolli ha sempre guardato alle lezioni dei maestri del passato in tutta la sua lunga carriera, ma a questo rispetto per le radici ha unito una costante sperimentazione su materia e colore. Dipinti, sculture e piatti esaltano la sua formazione in seno alla grafica, la sua cura maniacale per i dettagli, i virtuosismi mai fini a se stessi, l’uso distintivo della tavolozza. In definitiva, le sue opere magnificano una natura artistica poliedrica, che non pone confini alla libertà espressiva. Ci piace pensare che sia la stessa libertà, tanta agognata e infine raggiunta, delle sue figure femminili, in qualunque luogo o epoca esse si trovino.

BREVE BIOGRAFIA

Marco Cipolli nasce a Montevarchi (AR) nel 1957 e inizia a disegnare e dipingere sin da giovanissimo. Dopo le prime esperienze in seno alla grafica e l’apprendistato alla Manifattura di Porcellane Richard Ginori come modellista, nel 1982 espone con la prima personale alla Galleria “Il Cenacolo” di Firenze.

L’incontro con la famiglia Bellini di Firenze, galleristi di artisti di fama mondiale come Giorgio de Chirico, lo avvicina a maestri come Giacomo Manzù, Antonio Bueno, Emilio Greco, Pericle Fazzini, Luca Alinari e Alfio Rapisardi. Il rapporto con Luigi Bellini è fondamentale per il riconoscimento internazionale dell’arte di Cipolli, soprattutto negli Stati Uniti. Sono gli anni che lo vedono coinvolto nel circolo “Studio Arte”.

Nel 1984 prende parte, a fianco di altri pittori e scultori, al movimento “Nuovo Rinascimento”, partecipando a una mostra itinerante per le città della Toscana dal titolo “I grandi maestri e le nuove frontiere culturali”. A Chianciano Terme l’artista espone con le sue opere a fianco di quelle di Giorgio de Chirico. A Montepulciano si distingue per l’originalità nell’happening di dodici pittori che realizzano insieme una tela di grandi dimensioni. In quel contesto Cipolli aderisce alle Superavanguardie, legate al concetto di bang apocalittico, chiave di volta per il suo iter artistico. Le opere della mostra vengono infatti provocatoriamente bruciate in piazza e dalle ceneri, come una fenice, rinasce un artista diverso e più maturo. Sempre nel 1984 egli espone a Roma al IX Salone Nazionale Arte - Antiquariato.

Da allora sono numerose le installazioni e le mostre personali e collettive a cui Cipolli partecipa in Italia e all’estero, spaziando con successo dalla pittura alla scultura. Dotato di una natura artistica poliedrica, l’artista utilizza virtuose soluzioni materiche che comprendono olio su tela, metallo, legno, gesso, grafica su ceramica, su tavola e acciaio inox, sculture in ferro dipinto e vetroresina che puntualmente, da quattro decenni, affascinano pubblico e critica.

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