Una cena per il "Silvano"

A Rigutino una cena per il "dio Silvano"

. Inserito in Arte

I rigutinesi sono noti per l'attaccamento alla loro storia, alle loro memorie e alle loro radici. Altrettanto note sono le loro qualità organizzative che, complice l'oltre mezzo secolo in cui è stato parroco del paese don Virgilio Annetti, ha visto nascere 12 differenti associazioni.

Adesso i rigutinesi hanno dato vita ad una singolare e lodevole iniziativa che è interessante far conoscere, anche per tentare di far seguire ad essa emulazioni da parte di altre comunità.
Nel 1927 in località La Sassaia di Rigutino fu ritrovata una statua del "dio Silvano" risalente alla seconda metà del II secolo dopo Cristo.
Si tratta di una statua in marmo bianco delle Apuane, piuttosto scadente (del tipo detto “grezzone”).
Essa è alta cm. 60, larga cm. 23 e spessa cm. 9; rappresenta un uomo stante (rappresentato nell'atto di stare fermo), con il piede sinistro scartato a sinistra e all'indietro. Il volto è di vecchio con lunghi e folti capelli, barba, baffi e occhi incavati. Indossa un chitone (corta tunica) cinto, con mezze maniche frangiate; ai piedi porta alti calzari intrecciati fin sotto il ginocchio. Le spalle sono coperte da una pelle leonina annodata sulla spalla destra; questa, sulla parte sinistra del petto forma una specie di sacca ricolma di frutti e di pigne. Con la mano destra stringe un qualche oggetto (forse una borsa oppure il consueto falcetto, di cui sembra intravedersi il manico tondo) oggi mancante, mentre nella sinistra reca un ramo di pino che si appoggia sulla spalla. La gamba destra è appoggiata ad un tronco, e sul davanti di questo c’è un cane seduto sulle zampe posteriori che volge il muso verso il padrone.
Il dio Silvano aveva vari attributi. Infatti lo ritroviamo quale protettore dei pascoli (Virgilio e Catone), dei campi coltivati e dei giardini (Servio).
La statua, consegnata dai Carabinieri al Museo Archeologico di Arezzo, era ridotta in cinque frammenti e venne successivamente ricomposta.
Oggi è sempre conservata presso il Museo Archeologico aretino (inv. 24672).
Siccome il Museo di Arezzo non aveva i fondi per acquistare un'adeguata vetrina e i pannelli illustrativi, il dio Silvano rigutinese giaceva nei magazzini.
Una situazione davvero imbarazzante. Per trovare una soluzione la Direttrice del Museo, Dottoressa Maria Gatto, ha suggerito alle Associazioni rigutinesi di prendersi in carico la spesa della vetrina e dei pannelli, in modo di poter esporre ai visitatori il Silvano e farne conoscere le origini rigutinesi, anzi dell'antica "Bricianum", come si chiamava Rigutino in età romana.
Le Associazioni rigutinesi hanno accolto l'invito con entusiasmo e si sono messe a raccogliere la somma necessaria per portare il Silvano in una sala del Museo aretino.
Tra le varie iniziative hanno promosso una cena per il prossimo sabato 14 settembre, presso il Rifugio della Sassaia. Chi volesse partecipare può prenotarsi al numero 339 6257058.

Tags: Rigutino

Santino Gallorini

Santino Gallorini

Appassionato di storia fin da ragazzino, ho continuato ad interessarmi all’argomento crescendo. Molto curioso e molto determinato, spesso fortunato, ho portato avanti parecchie indagini mettendo in luce fatti e personaggi dimenticati e suscitando l’interesse di molte persone.