Arezzo controcorrente nell’Italia senza bebè: nel 2019 nascite su del 5%, è l’unico caso in Toscana

Mettendo a confronto il dato nazionale con quello locale, l’Italia ha sperimentato un’ulteriore contrazione delle nascite (-4,45%, meno 19.577 unità), fermandosi a 420.170 bambini in più. Tutto il contrario di quanto successo nel Comune di Arezzo, caratterizzato da una specie di baby boom – soprattutto nella seconda parte dell’anno – che ha portato a uno stacco di 37 bebè fra 2018 e 2019 (da 633 a 670 bimbi).

L’incremento della natalità nel capoluogo influenza positivamente i dati provinciali: “grazie” ai neonati venuti alla luce ad Arezzo si perdono solo 8 unità da un anno all’altro (2.217 nel 2019 rispetto ai 2.225 del 2018). Scorporando i numeri aretini da quelli del resto della provincia, nel 2019 si calcolano 45 bimbi in meno rispetto al 2018 (-2,82%).

Osservando gli ultimi 25 anni“, ha commentato il pediatra Italo Farnetani, “possiamo dire che le famiglie decidono di concepire i figli quando la situazione economica generale è favorevole, ci sono buone prospettive occupazionali soprattutto per i giovani e, di conseguenza, si profilano garanzie certe per la crescita dei figli. Una conferma si ha osservando i vari livelli di natalità anche fra le singole regioni o al loro interno: alta dove l’economia è florida, bassa dove c’è crisi. Secondo elemento che fa salire il trend verso l’alto è quello accennato dal sindaco: la città deve essere percepita a misura di bambino. Risultati così netti e ben delimitabili al territorio comunale sono il frutto di  giuste e appropriate scelte politiche dell’amministrazione comunale a cui vanno il mio plauso e apprezzamento. Non è casuale il fatto che il nostro baby boom sia iniziato nel dicembre 2018“.

E nel 2020 la città non solo prosegue ma raddoppia: dal primo gennaio al 30 giugno siamo a 347 nascite, +34, il 10,86%, rispetto all’analogo semestre del 2019. Infine, una piccola parentesi relativa alla regione di appartenenza: in Toscana, Arezzo si distingue come l’unico capoluogo di provincia con il segno positivo e lascia a distanza ragguardevole tre città importanti come Massa (344 neonati), Siena (339) e Carrara (328), capoluoghi di provincia che chiudono doppiati.

“Un andamento tale”, ha sottolineato il sindaco Alessandro Ghinelli, “è innanzitutto un indicatore di benessere, se letto invece in ottica amministrativa è un elemento che ci rincuora: pensiamo infatti che tale curva risenta, in senso positivo, dei buoni servizi offerti ai genitori aretini. Abbiamo lavorato sodo per 5 anni per rendere Arezzo una città a misura di bambino, con scelte a favore delle famiglie e dell’infanzia, dalla disponibilità di posti negli asili alla mobilità green, dalla tariffa puntuale alla copertura dei costi per i servizi educativi per tutti gli utenti, da un minimo del 50 a un massimo del 100%, dalla carta valore famiglia alle assunzioni del personale educativo. I numeri non mentono: ad Arezzo si respira un sentimento positivo, le coppie programmano consapevolmente e questo perché la gestione positiva della cosa pubblica lo permette”.

“Per un assessore con le mie deleghe”, ha aggiunto Lucia Tanti, “il documento di cui trattiamo è una sorta di pagella di fine mandato, un consuntivo vero. Risultato: Arezzo è la città della vita, qui c’è un vero baby boom”.

“Per la Giunta si tratta di un successo, misurabile in cinque mosse: la tariffa puntuale per le 900 famiglie aretine che beneficiano dei servizi educativi, la copertura economica di questi stessi servizi da un minimo del 50% a un massimo del 100%, la carta valore famiglia in alleanza con le categorie economiche per gli sconti a favore delle famiglie con due figli e più, il rinnovamento del personale educativo, l’azzeramento delle liste di attesa grazie anche a un sistema convenzionato al 100% che vede la collaborazione tra pubblico e privato, i voucher per le famiglie in difficoltà.

L’investimento economico è stato poderoso e ringrazio il sindaco che mi ha permesso in questo quinquennio di investire cifre poderose nell’ambito sociale ed educativo. Oggi possiamo dire di aver speso bene dando fiducia alle famiglie. Vedremo gli effetti del COVID ma questa giunta ha già compiuto un grande sforzo per mantenere il trend attuale, da marzo abbiamo investito oltre un milione di euro per la tenuta e la tranquillità delle famiglie. La Giunta Ghinelli funziona nelle fasi ordinarie e in quelle straordinarie, siamo la giunta della sicurezza che dà fiducia e la prova sta tutta qui: ad Arezzo si investe nella vita”.

Di seguito il report dell’ISTAT.

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