Fine vita, l’incontro al Centro Creativo Casentino
Organizzato e promosso dal Centro Creativo Casentino in collaborazione con Comune di Bibbiena, Lions Club, Rotary Club, Uniel nel contesto delle celebrazioni per la Festa della Toscana, il convegno aveva come obiettivo appunto quello enunciato nel sottotitolo ovvero, comunicare, rispettare accompagnare le persone a capire meglio i risvolti legali, medici, ma anche filosofici di un tema così delicato e ancora aperto come quello del fine vita.
Francesca Nassini Assessore alla Cultura di Bibbiena ha commentato: “Ospitare a Bibbiena, in un centro a cui siamo molto legati e che sosteniamo da anni, un evento di simile importanza sia per la qualità dei relatori sia per i contenuti, è un grande onore. Credo che dovremmo ritrovarci più spesso a parlare della nostra vita, dei nostri diritti e del futuro, solo così possiamo rafforzare la nostra consapevolezza come cittadini di questo mondo. Grazie ad Annalisa Baracchi e a tutte le associazioni che hanno sostenuto l’evento oltre ovviamente al Consiglio regionale della Toscana”.
Nassini ha poi detto: “Sono veramente onorata di poter riportare la testimonianza di una signora che, durante il convegno, ha fatto i complimenti al comune di Bibbiena per l’ottima organizzazione e accoglienza che ha trovato nell’andare insieme al marito a fare il testamento biologico. Anche questo è un servizio direi fondamentale e siamo contenti che funzioni in maniera adeguata. Grazie quindi ai nostri uffici”.
Il dottor Zuppiroli ha evidenziato la necessità di un vero cambiamento anche in seno alla medicina e alla formazione dei giovani medici dicendo: “Qui si parla di diritto di scegliere. Ma in un contesto dell’inganno e del non detto, come fa una persona a programmare adeguatamente queste scelte? Dobbiamo attivare un cambiamento culturale a tutti i livelli poiché ciò che dobbiamo iniziare a curare sono le persone e non le malattie. Segno di tutto questo è la poca conoscenza che ancora c’è delle cure palliative. C’è insomma un ritardo notevole anche della medicina”.
Il dottore ha concluso citando il Petrarca: “Un bel morire tutta la vita onora” proprio per ribadire che non si può porre in essere un cambiamento senza cambiare l’impostazione culturale generale.
L’Avvocato Gianni Baldini ha spiegato ai presenti quali sono gli strumenti oggi a disposizione nel nostro paese per esercitare il diritto della scelta. Ha citato appunto le cure palliative ovvero la Legge del 2010, una legge che tutela la qualità della vita fino alla fine e che riguarda non solo il malto ma anche la famiglia.
L’Avvocato Baldini ha poi parlato del testamento biologico, ovvero la possibilità che ogni cittadino ha di lasciare scritto le volontà riferite al fine vita, cosa vorrebbe fosse fatto o meno in caso fosse impossibilitato ad esprimersi. L’avvocato ha parlato del suo impegno accanto a Marco Cappato, al fatto che nonostante ancora non ci sia la legge, la Corte Costituzionale- anche grazie al grande lavoro fatto da associazioni, studiosi e legali – supplisce a questa mancanza sostenendo il diritto di coloro che vogliono morire con dignità.
Baldini ha parlato di “eroi necessari” in un Italia in cui il legislatore è stato “poco attento”, citando il caso Englaro, Per Giorgio Welby, Dj Fabo.
Don Gianni ha dato ai presenti e al mondo una parola di speranza, di misericordia e di luce. Don Gianni si è espresso così: “C’è un problema abbastanza grosso, credo, nella testa di noi cristiani, forse dovuta ad una cattiva lettura della morte di Gesù sulla croce; una lettura che suggerisce l’idea che la sofferenza sia espiatoria, ci faccia addirittura bene, sia necessaria”.
Don Gianni ha continuato affermando: “La Bibbia non può essere come i dati scientifici sul Covid, ovvero ognuno la usa per dire ciò che vuole. Ci sono almeno dodici letture diverse degli ultimi giorni di Gesù. E letture diverse anche di altri particolari come quello dell’incontro di Gesù con il lebbroso. Molti l’hanno interpretata come commozione, ma anticamente era rabbia. Rabbia verso la sofferenza dell’essere umano. Insomma è Gesù stesso a dirci che la sofferenza è un crimine contro la vita”.
Il parroco di Papiano e Stia conclude: “Nella Bibbia l’idea del corpo è importante. Dio a questo proposito ci chiama ad una corresponsabilità. Quindi quanto è importante la carne? Tantissimo! Il Verbo si fece carne, ricordiamolo sempre, è la nostra specificità. Difendere la vita fino allo stremo, anche a costa di far soffrire è inconcepibile, soprattutto se si dice in nome di una divinità. Inconcepibile e doloroso”.
La serata si stata conclusa da Annalisa Baracchi, Presidente del Centro Creativo Casentino che ha parlato di una sua personale esperienza con la madre, rimasta tra la vita e la morte per oltre quattro anni, del suo dolore nello stare accanto ad una persona sofferente e di come tutto ciò cambia la propria percezione del mondo e della vita. Una conclusione che ha reso ancora più importante e fecondo questo evento.
Annalisa Baracchi ha concluso: “Grazie ai superbi relatori e grazie al Comune di Bibbiena che ci segue nelle nostre iniziative. L’unione poi con gli altri Club del Casentino, Lions, Rotary, Fidapa e Uniel, ha fatto si che la partecipazione fosse davvero importante e di questo ne siamo veramente felici visto il tema proposto”.