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martedì | 28-01-2025

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Carlo Landucci e l’Africa, un legame speciale

Al mio arrivo – dichiara Landucci – mi sono reso conto del grave disagio legato alla siccità che sta attraversando il paese. Ciò è dovuto alla scarsità di piogge nella passata stagione, tanto che da aprile scorso le autorità locali sono state costrette a togliere l’energia elettrica per dodici ore al giorno, dalle 10 alle 22”.

Quello idrogeologico è solo l’ultimo problema in ordine di tempo che va a sommarsi a tutti gli altri che già ci sono. Fuori dalle grandi città, nelle zone rurali che frequento, manca ancora tutto, in particolare cure mediche e istruzione.

La situazione cambia – spiega Landucci – se ci spostiamo nei grandi centri come la capitale Lusaka, dove negli ultimi anni sono stati fatti evidenti passi avanti in infrastrutture e trasporti. Basti pensare che l’aeroporto di Ndola fino a 4-5 anni fa era poco più che una pista d’atterraggio, seppur grande. Oggi è una struttura nuova, realizzata grazie soprattutto all’aiuto della Cina, che da anni esercita una forte influenza in Zambia come in altre zone dell’Africa”.

L’amore di Landucci per l’Africa nasce dalla passione per la moto e in particolare per la Dakar, dove correva Fabrizio Meoni. I suoi primi viaggi in Africa risalgono a più di vent’anni fa, quando seguiva l’amico Fabrizio durante le indimenticabili gare di rally nel deserto. Da quei viaggi fatti di sport e fotografie è nato un legame speciale con l’Africa che per Carlo Landucci dura ancora oggi.

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