Stupri a Caivano, una violenza terribile ma è solo la punta dell’iceberg. Quanti Caivano ci sono in Italia, legati da un filo spinato di brutalità?
Paolo Brandi
Ruolo
Biografia
Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell’Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.
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A volte mi vengono in mente pensieri che non condivido
Il colonnello Kurtz nel film Apocalypse Now pronuncia una frase emblematica: «Hai mai preso in considerazione delle vere libertà?… Libertà dalle opinioni altrui… perfino dalle proprie opinioni».
Aprono i bar, chiudono i servizi
La politica dei ripensamenti
La politica è fatta di ripensamenti e contraddizioni, nessuno può negarlo.
Cosa stiamo diventando?
Recentemente una rubrica sul quotidiano La Repubblica ha stigmatizzato un episodio accaduto ad Arezzo, dove un ragazzo è stato derubato delle scarpe e il colpevole, una volta individuato e fermato, ha iniziato a minacciare la vittima e i suoi familiari.
La cafoneria non è libertà
Ora che le acque si sono calmate voglio spendere due parole sull’articolo di Alain Elkann sui così detti giovani “lanzichenecchi” da lui incontrati in un treno diretto a Foggia.
Fragile come un cristallo
È bastato che un condizionatore prendesse fuoco all’aeroporto di Catania per mettere in crisi l’intero sistema dei trasporti siciliano. Dimostrazione lampante di come il nostro sia un paese fragile, anzi fragilissimo.
Politica di cartapesta, personaggi di cartapesta
Che la politica, intesa come arte o scienza del governare, non sia più tale è una certezza. Non lo è più nel momento in cui ha venduto l’anima al diavolo delegando ai tecnici settori fondamentali della vita pubblica: sanità, finanza, servizi come acqua, energia, trasporti, rifiuti.
Mostra collettiva “Templum”: l’arte come interprete del divino
Dal 8 al 16 luglio, il Centro espositivo Rocca Paolina di Perugia ospiterà una mostra collettiva di tre artisti, di cui due con forti legami con il territorio aretino.
La scelta obbligata
Oggi la scelta è tra riformismo (che non vuol dire moderatismo) e massimalismo post-ideologico. Tra questi due poli non v’è un meridiano che li unisce. Il riformismo richiede processi lunghi, di maturazione e in un paese come il nostro può significare dover stare all’opposizione per qualche tempo.