La vicenda umana, politica e imprenditoriale di Silvio Berlusconi, al quale formuliamo i migliori auguri di guarigione, meriterà, negli anni a venire, di essere studiata ancor più di quanto non sia stato fatto fino ad oggi. Una rilettura fuori dal gossip e dagli scandalismi.
Paolo Brandi
Ruolo
Biografia
Laureato in filosofia a Pisa e in storia a Siena. Amante dei cani, dell’Inter e della Sicilia. Fin da piccolo impegnato in politica ma col tempo ha assunto un atteggiamento più contemplativo.
https://www.facebook.com/paolo.brandi.94
Tutti gli articoli dell’autore
Se pregare diventa un reato
Proprio alla vigilia della Pasqua ho letto di quella maestra, Marisa Francescangeli di San Vero Milis (Oristano) sospesa per aver fatto recitare le preghiere agli alunni.
Il sonno della storia genera mostri
La storia si può uccidere in molti modi. Per esempio con la cancel culture che distrugge le statue di Cristoforo Colombo. Per esempio con la retorica che trasforma la storia in una caricatura. Oppure piegandola come fosse fatta di plastilina per adattarla al momento. La storia si uccide anche estrapolando i fatti dal contesto generale per affogarli in un indistinto minestrone.
Vedo, prevedo e travedo (per la Schlein)
Alcune brevi considerazioni sull’elezione di Elly Schlein alla guida del PD. Vedo, prevedo e travedo sta scritto nel calendario di “Frate indovino”. Per il prevedo aspetto che le bocce siano ferme. Per il vedo esprimo un’opinione che spero non offenda qualche catecumeno del nuovo rito.
In politica va di moda il nuovo stil rozzo
Mi pare di averlo detto più volte ma repetita iuvant: perché non si riesce quasi mai ad avere un dialogo “civile” quando si parla di politica? Lo schema è sempre quello: tu parli e io ti rifilo una battuta, tu argomenti ed io ti insulto. Ogni senso di civile continenza sembra smarrito e un ragionamento serio è più raro di un cane giallo.
La seduta spiritica della sinistra toscana
Credo che in pochi sappiano che domenica 26 febbraio alle primarie del PD si voterà, oltre che per la Segreteria nazionale, anche per scegliere la Segreteria regionale. Tutto è focalizzato sul confronto Bonaccini-Schlein e quasi nessuno accenna alla competizione tra Fossi e Mercanti. Eppure quest’ultima partita non è indifferente rispetto ai futuri equilibri di governo della Regione Toscana. Parliamo della Regione Toscana non del comune di Rocca Cannuccia.
Chi perde non cogliona
«La sinistra è agonizzante, ora dobbiamo ucciderla definitivamente», attacca sui social un esponente della destra Toscana. L’ espressione non è elegante, anzi decisamente granguignolesca. Il colpo di grazia sparato a bruciapelo fa orrore, però rende bene l’idea e riflette il pensiero neo-nostalgico di chi intravede l’occasione per una grande rivincita sulla storia.
L’inno nazionale non sarà bello ma è il mio inno
No amici miei non mi convince l’esternazione del prof. Montanari contro l’inno nazionale. Può essere che l’inno di Mameli sia retorico, militarista e richiami in maniera ridondante l’etica del sacrificio e allora?
È il Giorno del ricordo, non un derby
Il 10 febbraio, Giorno del ricordo, no, non si gioca un derby sui morti: ogni volta che si parla delle Foibe c’è sempre qualcuno che ricorda l’Olocausto e quando si parla del genocidio del popolo ebreo c’è sempre qualcuno che rammenta la tragedia degli italiani in Istria e Dalmazia.
Sicuri che i bassi stipendi siano dovuto al poco lavoro?
Ci sono deputati, parlo di deputati non dell’omino del bar, che sostengono che, pur non essendoci «un preciso legame causale», a tenere bassa la crescita dei salari italiani sia la scarsa produttività del lavoro. Traduzione: si lavora poco ergo non lamentatevi se guadagnate meno! Ma le cose stanno proprio così?