Arezzo in campo col Rieti di Ferretti. Fischio d’inizio alle 14.30, curva vuota per protesta contro la società, atmosfera triste e pensieri foschi potrebbero almeno per qualche ora allontanarsi grazie a tre punti alla portata.
Paolo Galletti
Ruolo
Biografia
Laurea in scienze politiche, da quando ha memoria ricorda solo il colore amaranto incitato sugli spalti di mezza Italia. Visceralmente legato alla maglia ed alla città si augura prima o poi di vedere accadere il miracolo sportivo che ancora non è mai avvenuto.
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Soffia il vento urla la bufera
Ha ragione chi dice che a questo punto il rischio è di finire nelle categorie inferiori, persi nell’anonimato di un dilettantismo che non si ricorda se non ai primordi del calcio amaranto.
Quale futuro per l’Arezzo?
Cda, assemblea di Orgoglio Amaranto. Poi le parole via social di Guglielmo Manzo: “Tranquilli tutti, mi sono stufato di essere insultato. Lascio l’Arezzo, da domani è tutto in vendita, chi vuole si faccia avanti”. Come Garcia Marquez in “Cronaca di una morte annunciata”: “A questo non c’è scampo. È come se ci fosse già capitato”.
Squadra di lotta ma non di governo
L’Arezzo torna con un punto dall’insidiosa trasferta sul sintetico di Roma contro il Montespaccato e lo fa non senza rimpianti, dato che il pareggio della squadra di casa è stato propiziato da uno svarione (ahinoi, l’ennesimo) di Mastino, ma anche con la conferma di quanto l’eccellenza sia ormai distante.
Arezzo a fari spenti dentro al campionato
La serie di eventi che ha segnato le ultime due settimane fa sì che il calcio giocato sia paradossalmente un evento secondario rispetto alle questioni che si legano alle sorti future del glorioso sodalizio amaranto.
Arezzo, una vittoria di carattere
Una vittoria di carattere, non bella ma concreta, quella dell’Arezzo azzoppato dalle squalifiche e dalle fughe, sbatacchiato dentro alle polemiche ed alla contestazione dei tifosi verso la società. Mariotti l’aveva preannunciato, sarà una squadra operaia, non bella ma con dignità ed il campo gli ha dato ragione.
Nella travagliata storia calcistica aretina questa ci mancava
La chiusura della Tribuna coperta agli sportivi per ragioni di ordine pubblico e sicurezza non si era mai vista.
Arezzo, solo per rispetto verso la maglia e la città
“The show must go on”, anche se nessuno ne ha più davvero voglia. Non ce l’ha una tifoseria stremata da 18 mesi di promesse, illusioni, chiacchere vane alle quali hanno corrisposto fallimenti continui e ripetuti sul piano dei risultati e su quello dei conti. Non ne avevano più voglia (almeno non qui) Strambelli, Lomasto e Foggia.
Arezzo, a Civita Castellana partita da bassa Serie D
Un punto che serve giusto per non chiudere a zero la doppia trasferta. Così l’Arezzo a Civita Castellana dove la gara è stata decisa da due errori macroscopici delle difese che hanno consentito dapprima ai padroni di casa di andare in vantaggio (disimpegno errato di Lomasto) e poi a Persano di pareggiarla dopo mezz’ora di sterile possesso palla nel corso della ripresa.
Arezzo, in silenzio e con dignità
Il campionato va avanti, nonostante tutto. Così in mezzo alla tempesta scatenata dalla sconfitta di sabato pomeriggio, l’Arezzo di nuovo affidato alla guida di Mariotti si accinge a scendere in campo a Civita Castellana contro il Flaminia nel recupero della partita rinviata per covid il 23 gennaio.