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venerdì | 21-02-2025

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Intossicati da monossido, Pavani: “Situazione dei pazienti confortante, tragedia sfiorata” Ar24Tv

https://www.youtube.com/watch?v=6TXkGvGtyIg

La dottoressa Raffaella Pavani, direttrice della terapia intensiva della rianimazione dell’ospedale San Donato di Arezzo e Roberto Bindi, infermiere coordinare, hanno fatto il punto della situazione dell’emergenza verificatasi a Pergo di Cortona, dove bambini e adulti, radunati ieri in Chiesa per la festa parrocchiale dell’Epifania, hanno accusato malori da intossicazione da monossido di carbonio. I sintomi sono “aspecifici, comparsi contemporaneamente. I primi ad accusare i malori sono stati i bambini con nausea, cefalea, vertigini, disturbo dell’attenzione, della capacità di giudizio. Sono i sintomi di allarme inziale di un’intossicazione da monossido di carbonio. Fortunatamente chi era presente deve essersi accorto che c’era qualcosa che non andava, vista la comparsa contemporanea di sintomi su più persone. Questo ha fatto evitare il peggio, cioè di arrivare alla sintomatologia più severa rappresentata da coma, ischemia miocardica, arresto cardiaco, che sono le cause del decesso in caso di intossicazione da monossido di carbonio. Si tratta – spiega la dott.ssa Pavani – di un gas inodore, incolore, insapore, non irritante, le persone che lo inalano non si rendono conto della pericolosità del momento e per questo non riescono a far fronte anche alla possibilità di allontanarsi“. Possiamo parlare di tragedia sfiorata?Assolutamente sì. Siamo contenti della macchina dei soccorsi, in questi casi la tempestività è fondamentale. Il monossido di carbonio è un gas che va a legarsi all’emoglobina, che è il trasportatore di ossigeno nel sangue. Se l’ossigeno non viene trasportato alle cellule, il primo organo che accusa assenza di ossigeno è l’encefalo, il cervello. Attraverso la somministrazione di ossigeno esterno a grosse concentrazioni, il monossido di carbonio può essere spiazzato. La tempestività dei soccorsi è quindi essenziale, in questo caso a tutti è stato somministrato immediatamente ossigeno ad alta concentrazione, primo trattamento da fare in questi casi, oltre alla terapia iperbarica quando il monossido di carbonio nel sangue va oltre un certo limite. Questa terapia consiste nel far inalare ai pazienti una concentrazione al 100% di ossigeno, ma ad una pressione maggiore, di 1,4 atmosfere per togliere il monossido dai siti dell’emoglobina”. Sulla prevenzione interviene Roberto Bindi: “Malattia subdola, fondamentale la catena dei soccorsi con chiamata tempestiva all’insorgere dei primi sintomi. La vera forza è la prevenzione che ciascuno di noi può fare. E’ un gas sprigionato dalla combustione, pertanto da stufe, caldaie, stufe a legna e pellet, funghi. E’ necessario porre attenzione ad attività preventive”.

 

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Gli aggiornamenti sulle persone intossicate da monossido di carbonio nella Chiesa di Pergo, nel comune di Cortona. La Asl Tse, per i presidi di propria competenza, informa sulla situazione: dimessi gli adulti, visite di controllo su sei bambini ricoverati al San Donato. Altri quattro sono a Firenze in camera iperbarica

Al San Donato di Arezzo adulti tutti dimessi.

4 bambini sono stati inviati stanotte a Careggi in camera iperbarica.

Dei 6 bambini rimasti al San Donato è prevista a breve la dimissione dopo visita di controllo.

All’ospedale della Fratta tutti dimessi ieri sera.

Tutti i pazienti presentatisi autonomamente nei vari pronto soccorso, 9 adulti e 17 pediatrici, sono stati dimessi.

Anche al Misericordia di Grosseto i pazienti sono stati tutti dimessi.

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