Sicurezza, l'urlo del settore orafo aretino: "Aziende, famiglie e dipendenti nel mirino"

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I dati parlano chiaro: 9 episodi di furti e rapine nei soli primi 6 mesi di quest’anno, 7 nel 2023, 3 nel 2022. A fronte di questa evidente escalation e del disperato sforzo con il quale gli orafi aretini di difendersi, la richiesta è che "lo Stato intervenga senza indugi con uno speciale rafforzamento del presidio del territorio che blocchi l’ulteriore crescita e radicalizzazione dei fenomeni malavitosi"

Il Prefetto di Arezzo, Dott.ssa Maddalena De Luca ha raccolto le istanze provenienti dal mondo orafo aretino: una rappresentanza è stata convocata stamani in Prefettura, alla presenza del Comandante dei Carabinieri di Arezzo, Dott. Claudio Rubertà, al Questore Dott.ssa Maria Luisa Di Lorenzo e al Comandante provinciale della Guardia di Finanza Dott. Walter Mazzei. Al centro dell'incontro, il tema di stringente attualità relativo alla "Sicurezza nel settore orafo" dopo la recrudescenza di episodi di furti.

L'elenco di azioni malavitose coinvolge tutto il territorio provinciale. Solo negli ultimi tempi, sono state colpite la Shine Group a Tegoleto, la  Nicol di Anghiari, oggetto delle attenzioni dei ladri per ben due volte ad aprile e a giugno, la Taitù di via Ramelli ad Arezzo, la Castoro di Castiglion Fibocchi e recentemente la Italiana Horo di Civitella in Val di Chiana.

"Lavorare tutti insieme per aumentare il livello di sicurezza del settore orafo nella provincia di Arezzo".

È questo il messaggio e l’impegno che esce dalla riunione tenutasi questa mattina in Prefettura nella quale il Prefetto Maddalena De Luca, insieme ai vertici provinciali delle forze dell’ordine, ha incontrato i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali per un confronto sul tema della sicurezza delle aziende che operano nel settore dell’oro.

L’incontro, che ha registrato una nutrita partecipazione degli imprenditori del distretto orafo aretino, è stata l’occasione per ribadire l’estrema vicinanza di tutte le istituzioni alle aziende e per svolgere un’ulteriore opera di sensibilizzazione circa la necessità di operare un significativo salto di qualità nella prevenzione degli episodi criminosi che coinvolgono direttamente le imprese.

Il Prefetto ha, infatti, esortato tutte le aziende a potenziare il più possibile i sistemi di sicurezza passiva e di porre in essere tutti quegli accorgimenti nell’intera filiera produttiva in grado di generare effetti disincentivanti delle azioni criminose.

Il Prefetto ha, inoltre, ribadito l’impegno delle forze dell’ordine per assicurare il massimo livello di sicurezza ed ha rassicurato circa l’incremento degli organici delle stesse forze di polizia a seguito delle richieste di personale effettuate.

Nel corso dell’incontro sono state ascoltate le testimonianze dirette di chi ha subito furti nella propria attività e sono state attentamente valutate anche le proposte, i suggerimenti e gli stimoli degli stessi operatori del settore.

L’invito e l’impegno”, ha detto poi il Prefetto, “è quello di continuare a lavorare tutti insieme nella stessa direzione per potenziare al massimo il livello di sicurezza delle aziende orafe ed il confronto di questa mattina è stato utilissimo per condividere ed attuare strategie di contrasto alla criminalità nel settore sempre più efficaci”.

"L’ultimo episodio di rapina ai danni della Italiana Horo - ha ribadito nel corso del tavolo in Prefettura Giordana Giordini - dimostra la disinvoltura e sfrontatezza dei malviventi, che hanno agito in pieno giorno aggredendo il titolare e un dipendente con spray urticante e mettendo a segno il colpo con un ingente bottino. Noi imprenditori non possiamo contrastare azioni di questo tipo. Abbiamo dotato le nostre aziende di ogni tipo di allarme, sistemi di videosorveglianza all’avanguardia e dissuasori agli ingressi, ci siamo attrezzati con una vigilanza privata ulteriore da utilizzare come presidio notturno, ci siamo organizzati con gruppi Whatsapp per un aggiornamento costante e capillare ma ci troviamo del tutto impotenti di fronte a simili episodi violenti che testimoniano l’aumentata pericolosità del territorio in cui viviamo e lavoriamo con le nostre aziende, le nostre famiglie ed i nostri dipendenti".

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