Da Arezzo ladri di rame e attrezzi agricoli: 35 furti in tutto il nord Italia - Foto

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Sgominata banda criminale: arrestati quattro responsabili di 35 furti di attrezzature agricole e rame. Sono stati rintracciati nelle province di Torino e Arezzo

Nella giornata odierna, i Carabinieri di Savona, al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, hanno arrestato quattro persone accusate di aver commesso ben 35 furti di attrezzature agricole e cavi di rame nelle province di Savona, Cuneo, La Spezia e Varese. Gli arrestati, rintracciati nelle province di Torino e Arezzo, facevano parte di un gruppo criminale di origine romena dedito alla commissione di furti di attrezzature agricole custodite in capannoni e terreni, nonché in varie occasioni di ingenti quantitativi di cavi elettrici in rame asportati all’interno di stabilimenti industriali dimessi.

L’indagine, iniziata nel maggio 2023 a seguito di numerosi furti registrati nei comuni di Quiliano e Vado Ligure, ha consentito di identificare il modus operandi del gruppo, specializzato nel trafugare attrezzature agricole di elevato valore e ingenti quantitativi di cavi elettrici in rame. In febbraio, tre membri della banda erano già stati arrestati in flagranza di reato a Quiliano, mentre tentavano di asportare attrezzature per un valore di 90.000 euro. I ladri utilizzavano mezzi con targhe contraffatte per eludere la sorveglianza e depistare le indagini.

Dopo aver fermato i soggetti, i carabinieri rintracciavano il proprietario del terreno, che prima ancora di essersi accorto di essere stato vittima di un furto di ingente valore, si vedeva riconsegnare tutti i beni di sua proprietà.

Nel prosieguo dell’attività investigativa i militari ricollegavano in capo al medesimo gruppo criminale la commissione di complessivi 35 furti di attrezzature agricole e ingenti quantitativi di cavi elettrici in rame, perpetrati nelle province di Savona, La Spezia, Cuneo e Varese.

Nel corso delle operazioni, i Carabinieri hanno sequestrato 2.200 kg di rame già triturato, 2.000 euro in contanti, e diversi dispositivi utilizzati per la comunicazione tra i membri del gruppo. Le indagini proseguiranno per accertare ulteriori responsabilità e collegamenti con altri reati analoghi commessi in altre regioni.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dall’Autorità Giudiziaria di Savona, che ha confermato le risultanze investigative raccolte dai militari. Il procedimento è attualmente nella fase preliminare e i provvedimenti non implicano la colpevolezza definitiva degli indagati.

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