Pakistano sequestrato e torturato, polizia arresta tre connazionali
apparentemente non riconducibili a cause accidentali o ad atti di autolesionismo, e apparso completamente privo della libertà di parola.
I poliziotti decidono allora di approfondire gli accertamenti chiedendo l’ausilio della pattuglia del Commissariato di Citta’ di Castello (Pg) dove accompagnano i pakistani .
Dal controllo dell’autoveicolo, saltano fuori un coltello, dei vestiti sporchi di sangue ed altri oggetti, tra cui un arnese in legno ed un chiave svitabulloni.
Una volta condotto il ferito presso il pronto soccorso, si appurava che le sue lesioni non potevano che ricondursi a cause di natura non accidentale.
Separato dal resto del gruppo e messo alle strette dai poliziotti, il pakistano ferito ha raccontato di essere stato sequestrato e picchiato dagli altri occupanti del veicolo.
Data la delicatezza dell’accaduto, viene fatta intervenire la Squadra Mobile della Questura di Perugia e dagli accertamenti in collaborazione con il personale della Questura di Ravenna e Arezzo, emerge che, la sera prima, mentre l’uomo ferito era al lavoro presso un Kebab di Ravenna, con una scusa è stato fatto salire a bordo dell’auto, dove si trovavano gli altri tre connazionali, che dopo averlo sequestrato e lo hanno picchiatoo ripetutamente per ore.
Il pakistano sequestrato è stato trasportato fino ad Arezzo, dove all’interno di un appartamento, è stato vittima di altre violenze, poi nuovamente fatto salire a bordo della vettura, per essere riportato a Ravenna.
Dopo una serie di complessi accertamenti la Squadra Mobile di Arezzo ha individuato l’appartamento ove era stato portato l’uomo, all’interno sono state trovate carte sporche di sangue ed una pistola giocattolo.
Le persone arrestate sono state associate alla Casa Circondariale e poste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Sono in corso gli accertamenti per appurare il contesto del compimento di un crimine cosi efferato.