L’Intrepida di Anghiari, magica ciclostorica pura con bici ad avviamento d’epoca
La cicloturistica non competitiva è organizzata dall’Associazione sportiva G. S. Fratres Dynamis Bike e taglia quest’anno il nastro della 7^ edizione, per cui registra finora oltre 800 iscritti. Per la passeggiata in sella vera e propria bisognerà aspettare domenica, ma l’iniziativa prevede a partire da giovedì una serie di appuntamenti dedicati alla storia del grande ciclismo e non solo.
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Per domande e curiosità sull’Intrepida, non c’è interlocutore più ferrato del presidente della manifestazione, Fabrizio Graziotti.
Bianca: Come descriverebbe l’Intrepida a chi non ne ha mai sentito parlare?
Fabrizio Graziotti: Una magia! È una ciclostorica pura dove si pedala con bici a avviamento d’epoca, con partenza dal borgo medievale di Anghiari. Abbiamo più percorsi per varie tipologie di atleti (corto, lungo e intrepido), lungo i quali sono previsti dei ristori a tema. Si attraversano dei posti molto belli, come il ponte romano di Ponte alla Piera, il Castello di Galbino, il Castello di Sorci… Un’unione tra sport, cultura e gastronomia, è questo il trucco.
Bianca: Quali novità offre il programma quest’anno?
Fabrizio Graziotti: La novità principale è che facciamo 4 giorni di Intrepida, invece che 3. Si parte da giovedì sera al teatro, proiettando una pellicola storica, Totò al giro d’Italia. Venerdì avremo gli ospiti del ciclismo, Chiappucci e Baronchelli. Poi sabato, dai mercatini d’epoca alle visite ai musei, ci saranno attività collaterali molto importanti, anche per le famiglie degli atleti. Quest’anno abbiamo La bici mi racconta…, un progetto per i bambini di 4 ore. Siamo riusciti a coinvolgere tutte le associazioni anghiaresi e valtiberine. Domenica per l’Intrepida lavoreranno circa 200 persone.
Bianca: Come vi è venuto in mente questo evento? Non bastava l’Eroica? Che rapporto c’è con la cicloturistica di Gaiole in Chianti?
Fabrizio Graziotti: Non c’è assolutamente invidia, ma pura amicizia e passione che condividiamo insieme. Il nostro progetto nasce nel 2011, mentre la prima edizione risale al 2012 e segue le tracce dell’Eroica, a cui i membri del nostro gruppo sportivo partecipano come operatori fin dal 2003. Affacciandoci a quel bellissimo mondo, ci siamo chiesti: “perché non ad Anghiari?”. Giancarlo Brocci, il patron dell’Eroica, è sempre il primo ad arrivare all’Intrepida; io lo chiamo “il maestro”, è lui che ha creato questo movimento nel 1997, con la prima edizione dell’Eroica. Siamo in rapporti ottimi.
Bianca: Se non ci fosse di mezzo il vintage secondo lei l’iniziativa avrebbe lo stesso successo?
Fabrizio Graziotti: C’è una grande riscoperta degli anni ʻ50 e ʻ60. Io sono appassionato di “cose vecchie”, se non fosse così non avrei sicuramente creato l’Intrepida, che rispecchia gli anni del ciclismo epico. Ora esistono tante discipline, tanti modi di andare in bici, e questo va bene, vanno tutti rispettati. Però la nostra rimarrà sempre una ciclostorica pura. La bicicletta che può partecipare alla nostra manifestazione è antecedente al 1987, perché è stato in quell’anno che la bici è cambiata. Non più le cinghiette ma gli sganci rapidi, non più il cambio alla canna a due levette ma quello su al manubrio, i fili dei freni erano interni, i pedali a gabbiettine…Si correva con maglie e pantaloncini di lana, non con l’abbigliamento tecnico. Era un ciclismo più sano e più bello da vivere, secondo me.
Bianca: Quali sono i momenti da non perdere assolutamente nella giornata di domenica?
Fabrizio Graziotti: La partenza! Sentire l’inno nazionale alle 8 di mattina in una piazza con dentro almeno 1000 persone, vedere la carovana che impiega circa 20 minuti per partire completamente, dal primo all’ultimo ciclista. Nei ristori, poi, anche i personaggi sono vestiti a tema e il cibo è quello che c’era una volta: pane-acqua-vino e zucchero, pane e olio, acqua e vino, polenta con la pancetta. Niente integratori o sali minerali.