Bekaert, imprese in campo: Jsw, Trafilerie Meridionali e Invitalia. 120 i lavoratori in Cig

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Jsw (gruppo Jindal), Trafilerie Meridionali e Invitalia: sono i tre possibili investitori industriali ed istituzionali per la reindustrializzazione della fabbrica Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), che ha ancora 120 lavoratori in Cig fino al 4 maggio

E' quanto rivelano Fim-Cisl e Fiom-Cgil, i cui rappresentanti oggi hanno partecipato al tavolo in videoconferenza convocato dal ministero dello Sviluppo economico. "Il piano di Trafilerie Meridionali - si legge in una nota della Fiom-Cgil - presentato nell'ottobre 2019, è stato approfondito nei dettagli e poi analizzato da Invitalia per una valutazione preliminare. Il gruppo Jindal, nel settembre 2020, è stato inserito nel tavolo di discussione attraverso la controllata Jsw di Piombino, in quanto interessata ad integrare la propria presenza nel mercato su due fronti che possono implicare la reindustrializzazione della Bekaert di Figline: la produzione di cavi per le telecomunicazioni con un partner industriale, Obsa, che realizza macchine e impianti per la produzione di cavi in rame e che ha visitato lo stabilimento di Figline nell'ottobre 2020. In attesa delle opportune verifiche sui piani, Fim-Cisl e Fiom-Cgil chiedono a Bekaert la proroga degli ammortizzatori sociali, in scadenza il 4 maggio, per i 120 lavoratori ancora in forza alla fabbrica di Figline Valdarno.

Figline Valdarno (FI). Bekaert: spunta la possibilità Invitalia – Il sindaco Giulia Mugnai di Figline Valdarno ha tirato le sue conclusioni al termine dell'incontro in videoconferenza al il Ministero per lo Sviluppo economico per discutere della vicenda Bekaert. All'incontro, oltre al Ministero, alla Regione Toscana e ai sindacati, era presente anche Invitalia, che ha manifestato la possibilità di un proprio intervento (e quindi di risorse pubbliche) nel processo di reindustrializzazione. A questo proposito, durante la discussione sulla reindustrializzazione dello stabilimento di Figline, è nuovamente emerso l'interessamento di due diversi soggetti: Trafilerie Meridionali e il gruppo Jindal “Quella di Invitalia è una novità importante che potrebbe garantire una risposta più solida per la ripartenza – commenta Mugani -. Al tempo stesso Bekaert ha ribadito di non voler accettare ulteriori proroghe degli ammortizzatori, dando l'ennesimo schiaffo al territorio, ai lavoratori e a tutte le Istituzioni”. “Come Comune – precisa Mugnai - abbiamo chiesto e chiediamo al Governo che si faccia garante di una soluzione vera e concreta per lo stabilimento, attraverso un progetto serio di reindustrializzazione e la costruzione di un sistema di ammortizzatori sociali che eviti i licenziamenti e permetta il pieno riassorbimento degli oltre 120 lavoratori ancora in carico alla vertenza”. Il tavolo sarà riaggiornato fra 3 settimane, durante le quali il Ministero lavorerà sui piani industriali.

Lavoro. Bekaert, Fabiani: “Buone notizie, ora l'azienda faccia la sua parte” - “Ci sono aziende che potrebbero investire nella reindustrializzazione dello stabilimento Bekaert di Figline; c’è Invitalia che oggi ha ufficializzato la sua disponibilità a sostenere un progetto per Figline; c’è l’impegno del Ministero per arrivare a una nuova convocazione del tavolo con le possibili novità per il futuro dello stabilimento e degli operai. Ringraziamo il Ministero per essersi attivato subito dopo l’incontro con il presidente della Regione, Eugenio Giani”. E’ quanto dichiara Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani a commento della riunione di questo pomeriggio presso il Mise. “Ora Bekaert deve fare la sua parte, deve superare l’ostacolo dei licenziamenti collettivi dal 4 maggio accedendo agli ammortizzatori sociali disponibili, anche in  virtù del decreto sostegno pubblicato pochi giorni fa che prevede, tra l’altro, l’utilizzo di altre 12 settimane di Cassa Covid senza costi per l’azienda”, conclude Fabiani. 

 

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