Manifattura del Casentino, via libera del Mise a vendita immobile. Sarà ceduto a Bellandi
La soluzione su cui ha lavorato la Regione Toscana per superare la crisi della Manifattura del Casentino è sempre più vicina. I commissari liquidatori della Coop. Tessile di Soci, proprietaria dello stabile dove si svolge la produzione aziendale del noto “panno del Casentino”, hanno ricevuto l’autorizzazione dal Mise per procedere direttamente alla vendita dell’immobile di Soci (Ar), al centro della complicata vicenda fallimentare da cui sono scaturiti la procedura di licenziamento collettivo per i 18 dipendenti e la messa a rischio del destino dei circa 100 lavoratori dell’indotto.
L’offerta sull’immobile, valore stimato circa 800 mila euro, recepita dal Mise nella procedura fallimentare – la Manifattura, diventata cooperativa negli ultimi anni, è andata in liquidazione – diventa decisiva per rilanciare la produzione e salvare i posti di lavori (sono 18 i licenziati, più un indotto di circa 100 persone). Bellandi spa tuttavia rimarrà cliente, non entrerà nella gestione di Manifattura del Casentino.
Manifattura del Casentino, Fabiani: “Soluzione sempre più vicina”
“Sulla base delle novità di oggi potremo arrivare rapidamente all’acquisizione dell’immobile da parte della Bellandi spa di Montemurlo che nei giorni scorsi aveva formulato una nuova proposta per l’acquisto dell’immobile stesso e che ringrazio per la serietà e la disponibilità con cui sta svolgendo il proprio ruolo”, ha spiegato questa mattina Valerio Fabiani, consigliere del presidente della Regione per lavoro e crisi aziendali, non appena appresi gli ultimi aggiornamenti direttamente dai commissari e dalla stessa azienda Bellandi, cliente principale della Manifattura del Casentino e seriamente interessata alla prosecuzione della produzione.
Fabiani sottolinea “l’importanza del lavoro della Regione Toscana”, avviato assieme all’Unità di crisi e Arti (Agenzia regionale toscana per l’impiego) con la prima riunione il 25 agosto scorso del tavolo regionale, “che ha determinato la piena collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, nel rispetto del proprio ruolo, al fine della risoluzione della vertenza”.
“Il tavolo – prosegue il consigliere del Presidente – continuerà comunque a monitorare la situazione lavorando per la risoluzione della vertenza, che potrà dirsi davvero chiusa quando sarà ritirata la procedura di licenziamento collettivo, che è la condizione essenziale per ritenere finalmente al sicuro i posti di lavoro a rischio e parlare con maggiore serenità di rilancio della produzione”.
Fabiani rivolge “un ringraziamento speciale alle organizzazioni sindacali”, che hanno accompagnato tutta questa vicenda “con competenza e determinazione”. E conclude con un pensiero per le lavoratrici e i lavoratori di Manifattura del Casentino e a quelli di tutto l’indotto: “A loro dico che stavolta ci siamo, ce la faremo e ci rialzeremo insieme. A Soci, terremo presto la riunione del tavolo in presenza, che chiuderà definitivamente la vertenza”.
Ceccarelli: “Salvato immobile e posti di lavoro. Ora un piano per la valorizzazione del Panno Casentino”.
“Con il placet ottenuto dal Mise si risolve il problema più urgente, che riguardava l’immobile dove si produce il Panno Casentino, creando i presupposti per la salvaguardia dei posti di lavoro. Ora occorre dare seguito a questo importante risultato conseguito grazie al grande impegno profuso dalla Regione, con il sostegno del Ministro Orlando, per varare un piano di rilancio e valorizzazione di questo prestigioso prodotto del made in Tuscany, che rappresenta una eccellenza riconosciuta a livello mondiale, oltre che uno dei simboli del tessile toscano di qualità”. Questo il commento del Capogruppo del Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli, alla notizia secondo cui i commissari liquidatori della Coop. Tessile di Soci, proprietaria dello stabile dove si svolge la produzione aziendale del noto “panno del Casentino”, hanno ricevuto l’autorizzazione dal Mise per procedere direttamente alla vendita dell’immobile al centro della complicata vicenda fallimentare da cui sono scaturiti la procedura di licenziamento collettivo per i 18 dipendenti e la messa a rischio del destino dei circa 100 lavoratori dell’indotto. L’immobile dovrebbe essere acquisito da parte della Bellandi Spa, azienda tessile di Montemurlo, come ribadito oggi da Valerio Fabiani, consigliere del presidente della Regione per lavoro e crisi aziendali. “Voglio ringraziare Fabiani e l’Unità di crisi regionale e Arti per il lavoro svolto – prosegue Ceccarelli – dopo aver raccolto con sollecitudine il nostro grido di allarme. Ora occorre sostenere lo sforzo di questa piccola realtà produttiva erede di una grande tradizione, perché la grande scommessa per il futuro è proprio quella di innovare i processi produttivi, senza perdere il valore aggiunto che viene dalle nostre tradizioni e dal saper fare dei nostri artigiani”.