«Il calcio sopra le barricate» al Museo Amaranto: gli eventi del ’68 tra tanti racconti di calcio e non solo
Sarò intervistato dalla collega Anna Martini per ricostruire un importante spaccato di quel periodo, incrociando le storie di sport con la quotidianità di una nazione in piena agitazione per le occupazioni universitarie e le guerriglie urbane. Un ulteriore contributo all’evento arriverà dallo storico del calcio aretino, nonché amico, Luca Stanganini che ci permetterà di ricordare il ’68 nazionale e internazionale in collegamento con quello locale, non meno interessante e significativo.
Al trionfo dell’Italia di Ferruccio Valcareggi, l’anno dopo (1969), infatti seguì la seconda promozione in B dell’Arezzo: «Il 1968 fu un anno felice – ha detto Stefano Turchi, presidente del Museo Amaranto –. Il calcio per me era tutto, così come lo era per i ragazzini di allora: l’Arezzo iniziava a costruire la promozione, il Milan divenne campione d’Italia, la Nazionale si laureò campione d’Europa con una vittoria tra l’altro sofferta. Siamo, quindi, grati a Francesco per avere accettato l’invito di venire al Museo Amaranto a raccontarci questo successo e siamo ulteriormente grati per le testimonianze che attraverso i suoi libri arrivano a tutti noi. Proprio per questo, invitiamo gli sportivi e gli aretini a intervenire alla serata».
«Il calcio sopra le barricate» permetterà di rivivere i fatti di un anno che ha rappresentato lo spartiacque della seconda metà del Novecento. In mezzo a quei cambiamenti, sociali e politici, la Nazionale italiana si rialzava dalla grande delusione del precedente mondiale inglese e andava a vincere l’Europeo organizzato in casa, in un’edizione unica nel suo genere per la monetina della semifinale con l’Urss e per la doppia finale giocata contro la Jugoslavia, arrivando a un successo atteso e meritato, bello e stranamente dimenticato dal calcio italiano.
Nel libro ho raccolto le testimonianze dei protagonisti del ’68, sportivi e no, ripercorrendo alcuni momenti significativi di quel periodo storico e fissando alcune, segnanti, immagini di quell’epoca: a metà tra l’aneddoto e il ricordo, cercando di cogliere quel cono d’ombra che tutti i cambiamenti generazionali lasciano dentro a ognuno di noi. Tutto questo grazie ad Anna Martini e insieme con Luca Stanganini nella “Sala delle formazioni” del Museo Amaranto a cui, tra l’altro, andranno parte dei diritti d’autore. Come si dice in questi casi: l’ingresso è libero e gratuito. Quindi? Vi aspetto.