Cattivi odori dall’impianto di San Zeno, Cherici: “Messi in atto tutti gli accorgimenti”

Di seguito riportiamo la nota da parte di Aisa Impianti, a firma del suo presidente Giacomo Cherici:

Si apprende dagli organi di informazione che in questi giorni sono state segnalate maleodoranze in un’area molto vasta fra il comune di Arezzo e quello di Civitella, secondo alcuni provenienti “dall’inceneritore di San Zeno”. Premesso che “l’inceneritore di San Zeno” non esiste più dal 2017, anno in cui ha ottenuto la qualifica di linea di recupero di energia grazie ad un rendimento energetico elevato (produzione di elettrica per oltre 20.000 abitanti equivalenti), quest’ultimo non ha subito modifiche negli ultimi anni, né vi sono state anomalie negli ultimi tempi, pertanto non si comprende come possa ora generare odori se non lo ha mai fatto in passato.
Si legge inoltre che la causa sarebbe da ricercarsi soprattutto nei flussi di rifiuti provenienti da Grosseto. Tali rifiuti però non sono destinati alla linea di recupero energetico poiché si tratta dell’organico della raccolta differenziata “porta a porta”. Effettivamente quando vi sono temperature piuttosto alte questa tipologia di raccolta può generare maleodoranze perché, a differenza del sistema di raccolta differenziata a cassonetto (che hanno invece adottato per lo più i comuni dell’aretino), si devono aggiungere i tempi di stazionamento del sacchetto dell’umido in casa e di trasporto ad una stazione di raccolta da dove poi ripartono per l’impianto di compostaggio di San Zeno. La raccolta dell’umido porta a porta, inoltre, è priva degli sfalci e delle potature che hanno un effetto “tampone”: assorbono gran parte dei liquidi prodotti dallo scarto alimentare, anch’essi causa di odori. Sono gli effetti “collaterali” della scelta di un sistema di raccolta anziché di un altro.
Premesso che AISA IMPIANTI non può entrare nel merito della tipologia di raccolta differenziata adottata da ciascun comune e deve prendere i rifiuti che un ente sovracomunale (e non il Comune di Arezzo) stabilisce, l’Azienda ha già messo in atto tutti gli accorgimenti necessari per ridurre le maleodoranze provenienti da tali rifiuti: è stata realizzata una nuova linea di compostaggio tecnologicamente all’avanguardia, i rifiuti organici vengono lavorati solo in locali chiusi ed in depressione, sono stati realizzati nuovi impianti di biofiltrazione che servono per la deodorizzazione delle arie provenienti dal compostaggio, ma non basta: il prossimo anno i biofiltri verranno ulteriormente potenziati (ben oltre quello che le autorizzazioni richiedono e secondo le migliori tecnologie di mercato), nonché verrà attivata la linea di digestione anaerobica che, oltre a produrre biometano (per trazione e riscaldamento) ed anidride carbonica (per usi medici, tecnici o altro) consentirà un ulteriore abbattimento della carica odorigena presente nella frazione organica da raccolta differenziata.
Per quanto riguarda il termovalorizzatore, che non crea odori bensì genera elettricità per tutti gli altri reparti dell’impianto di recupero totale di San Zeno (compostaggio, selezione, digestione anaerobica, ecc.) facendo risparmiare alla collettività oltre 3 milioni di euro l’anno di costi energetici (con gli attuali costi 4,5 milioni), contribuirà ad un ulteriore miglioramento: la nuova linea in fase di costruzione, molto più performante di quella attuale, annullerà i tempi di attesa di tutta la filiera del conferimento e lavorazione degli scarti, compresi quelli derivanti dall’umido “porta a porta”, anch’essi maleodoranti. Quindi un ulteriore miglioramento delle condizioni ambientali che per l’azienda devono coniugare le performance ambientali, economiche e sociali di quella che a breve sarà la centrale di produzione energetica di San Zeno. Una centrale che darà ampio spazio alle rinnovabili intese come fotovoltaico e idrogeno verde, oltre ai benefici sottoforma di energia elettrica, metano, calore. Base fondamentale per una futura comunità energetica di alta capacità produttiva al servizio di tutti noi cittadini.
Quanto sopra fa parte della difficile strada intrapresa ormai da anni dalla Società che, nonostante le difficoltà del periodo, porterà ad un impianto alimentato al 100% da fonti rinnovabili, sempre visitabile e nel contempo patrimonio di tutti i cittadini.
Il Presidente (Giacomo Cherici)

 

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