Frutteti “incantati”, in Valdichiana arriva l’antibrina per difendere i raccolti

I fiori di melo e di pesco avvolti in un velo di ghiaccio sono ormai l’immagine simbolo di un clima impazzito, che regala false primavere, caratterizzate da elevate temperature diurne e severe gelate notturne.
In Valdichiana, dove i frutteti sono in pieno sviluppo vegetativo, nel giorno di Pasquetta, il termometro ha segnato una massima di 21 gradi e, attorno alle 5 della mattina, è precipitato di due 2 gradi sotto lo zero: un salto di 23 gradi nel giro di poche ore, estremamente pericoloso per gemme e fiori.
Anche quest’anno il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno è sceso in campo con largo anticipo per difendere le piante dalle bizzarrie climatiche che rappresentano una minaccia per i futuri raccolti.
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“Da anni, continuiamo ad anticipare la messa in funzione delle reti irrigue, sia per combattere la siccità, sia per fornire il trattamento antibrina”, annuncia il Direttore Generale Francesco Lisi. E spiega: “Il trattamento antibrina ha un valore eccezionale perché mette a disposizione delle imprese agricole, che ricadono nel perimetro del Distretto Irriguo 21, le armi necessarie per salvare il raccolto dell’annata. Le micro-irrigazioni infatti creano una cortina protettiva attorno a fiori e gemme, che stabilizza la temperatura e attenua l’effetto negativo della ghiacciata”, conclude il Direttore.
“L’effetto igloo creato da questa semplice pratica agronomica protegge la fioritura stagionale ed è un esempio evidente dell’ottimizzazione d’uso della risorsa idrica, dove proprio ogni goccia è garanzia di reddito per gli operatori del settore e tutela del nostro cibo, non solo in estate, per contrastare la siccità, ma tutto l’anno”, ha aggiunto Serena Stefani, Presidente del Consorzio.