Fumi e odore acre da azienda orafa, interviene Arpat: episodio sotto attenzione
Oltre ai fumi, è stato avvertito dalle persone presenti nelle vicinanze dell’impianto anche un odore acre irritante per la gola e gli occhi. Personale tecnico Arpat, recatosi sul luogo in prima mattinata, ha acquisito informazioni sull’accaduto dal responsabile tecnico di stabilimento e dal responsabile per gli aspetti ambientali e per la sicurezza, constatando che l’episodio si è verificato, in via eccezionale, per una non corretta esecuzione di una normale operazione di trattamento (tecnicamente: neutralizzazione) delle acque reflue per renderle idonee al successivo smaltimento. Verosimilmente l’accaduto sembrerebbe dovuto ad un utilizzo di un eccesso di reagente acido, che ha determinato lo sviluppo di ossidi di azoto, da cui è scaturita, per una decina di minuti, un’emissione di fumi dal caratteristico colore arancio/rosso accompagnata da odore pungente. Durante il sopralluogo, il personale Arpat ha visionato l’area in cui vengono effettuate le operazioni di neutralizzazione dei liquidi di processo. Si tratta di un’area esterna, identificata come “area di impianto trattamento liquidi di processo”, dove sono presenti due serbatoi, uno destinato all’operazione sopra descritta definita neutralizzazione e l’altro alla decantazione dei liquidi, che vi rimangono fino al loro trasferimento nella zona di stoccaggio temporaneo dei rifiuti destinati a smaltimento. Il responsabile dello stabilimento ha dichiarato, infine, che l’azienda intende attivarsi, sia da un punto di vista procedurale che impiantistico, al fine di evitare il ripetersi di nuovi episodi emissivi. Il Dipartimento ARPAT di Arezzo ha provveduto ad informare di quanto accaduto il Comune, la Regione Toscana e l’Azienda Sanitaria. Al momento sono in corso ulteriori approfondimenti.